Onotri: "Mentre si esercita una forte pressione sui medici, si concede ai farmacisti di prescrivere analisi a carico del Servizio Sanitario Nazionale in assenza di una qualsiasi indicazione clinica da parte di un medico"
"Si prevede una stretta sulle prescrizioni effettuate dai medici di medicina generale per sottoporli all’appropriatezza come avviene per la farmaceutica, ma, mentre, si esercita una forte pressione sui medici, si concede ai farmacisti di prescrivere analisi a carico del Servizio Sanitario Nazionale in assenza di una qualsiasi indicazione clinica da parte di un medico", così Pina Onotri, Segretario Generale dello SMI commenta la notizia resa pubblica dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci, sulla predisposizione di un decreto che riguarderebbe l’appropriatezza prescrittiva e il taglio delle liste d’attesa. "Quello che viene previsto, per quanto riguarda l’esecuzione di alcuni esami nella farmacia dei servizi, lo riteniamo gravissimo, perché permette ai farmacisti di prescrivere Ecg e Holter anche senza competenze mediche specifiche. Davanti alla crisi del SSN, ci aspettavamo, invece, il rafforzamento della medicina di prossimità.
"L’appropriatezza prescrittiva non può essere solo un calcolo matematico, una media aritmetica che tiene conto solo del fattore della spesa, così come fino ad oggi è stata intesa, infatti, fino adesso non si è tenuto conto né del dato clinico, né della necessità di effettuare gli esami. Vorremmo capire, aggiunge Onotri, quale sia il soggetto che può giudicare se l’operato di un medico di medicina generale sia coerente all’appropriatezza prescrittiva? Affidiamo questo compito alle commissioni di burocrati delle ASL? Perché poi i medici di famiglia dovrebbero essere controllati sull’appropriatezza prescrittiva se hanno già completato un lungo percorso formativo che prevede una laurea, una specializzazione, un esame di Stato, un’ abilitazione alla professione e tanta esperienza sul campo?", afferma la sindacalista.
"Siamo di fronte non tanto all’appropriatezza prescrittiva, come viene sbandierato, bensì all’ ulteriore tentativo di mettere tanti lacci e laccioli alla libera determinazione del medico di poter prescrivere gli esami in scienza e coscienza; si sta puntando alla riduzione tout court delle prestazioni mediche. Questo è il modo peggiore agire: si vuole trovare la soluzione delle liste di attesa tagliando i servizi e facendo pressioni improprie sui medici. Forse si vogliono abbattere le liste di attesa non curando più i cittadini?", conclude Onotri.
Conversano: ‘Attivare logica dell’investimento, notevole ritorno economico e sulla salute dei cittadini’
Si stima una perdita cumulata di 482 miliardi di euro. Una piena implementazione della PMA, come previsto dai LEA, potrebbe invertire il trend generando benefici fiscali fino a 263 miliardi di euro
Lo studio è promosso da Città di Lugano, IBSA Foundation per la ricerca scientifica e l’Istituto di Medicina di Famiglia dell’Università della Svizzera italiana (USI), in collaborazione con il LAC Lugano Arte e Cultura
"Inaccettabile la posizione di Federfarma che ha confermato la proposta di un aumento salariale complessivo di soli 120 euro per i prossimi tre anni"
Cgil, Cisl e Uil: "Sono 200mila, è un comparto strategico"
"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
Testa: “Serve uno straordinario investimento nel territorio prima che della medicina di famiglia rimangano solo le ceneri.”
Leonida Iannantuoni Presidente di ASSIMEFAC; al paziente va dedicato più tempo
Commenti