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Eventi cardiovascolari, la nutraceutica per la prevenzione primaria di soggetti a basso o moderato rischio

Cardiologia Redazione DottNet | 09/05/2024 14:06

Lo studio MINICAR “Management del paziente Ipercolesterolemico a rischio basso-moderato: quando il Nutraceutico corre In soccorso dello specialista CARdiologo” conferma l’efficacia di Liponamed per ottenere una significativa riduzione fino al 18% dei

Lo studio MINICAR “Management del paziente Ipercolesterolemico a rischio basso-moderato: quando il Nutraceutico corre In soccorso dello specialista CARdiologo” conferma l’efficacia di Liponamed per ottenere una significativa riduzione fino al 18% dei livelli plasmatici di C-LDL in soggetti a rischio cardiovascolare da basso a moderato

In occasione del Congresso Nazionale A.R.C.A. è stato presentato MINICAR "Management del paziente Ipercolesterolemico a rischio basso-moderato: quando il Nutraceutico corre In soccorso dello specialista CARdiologo" - studio osservazionale, multicentrico, retrospettivo, basato sull’esperienza clinica di un pool di cardiologi A.R.C.A. su una popolazione di soggetti con ipercolesterolemia e rischio cardiovascolare da basso a moderato, non trattata farmacologicamente. Obiettivo di MINICAR, valutare a 60 giorni l’effetto sulla riduzione dei livelli dei lipidi plasmatici di C-LDL e dell’assetto metabolico di Liponamed, un composto nutraceutico a base di Monacoline da riso rosso fermentato (in quantità inferiore a 3mg/die)Berberina, Bergamotto, Vitamina K2, Coenzima Q10. Lo studio ha confermato l’efficacia di 1 compressa bistrato al giorno di Liponamed per ottenere una significativa riduzione fino al 18% dei livelli plasmatici di C-LDL in soggetti a rischio cardiovascolare da basso a moderato. Lo studio ha anche confermato risultati significativi sulla riduzione dell’emoglobina glicata, oltre alla sicurezza del trattamento.

In Italia sono circa 10 milioni le persone che soffrono di dislipidemie lievi o moderate, di cui il 40% non è consapevole e pertanto non viene trattato. A fronte delle sempre crescenti evidenze dell’esistenza di una correlazione causale tra dislipidemie e incidenza di eventi cardiovascolari come infarto e ictus, il colesterolo "cattivo" è divenuto obiettivo terapeutico cruciale nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, ed è forte la consapevolezza da parte dei cardiologi e della classe medica in generale di trattare precocemente anche le dislipidemie lievi e moderate al fine di raggiungere i target di C-LDL suggeriti dalle recenti Linee Guida europee di cardiologia (ESC/EAS 2019). La letteratura scientifica conferma che trattare precocemente abbassando di poco, ma per molto tempo, la colesterolemia LDL riduce maggiormente il rischio di insorgenza di eventi cardiovascolari, rispetto a trattamenti a più breve termine che abbassano di molto la frazione C-LDL. Se per i soggetti con rischio cardiovascolare alto o molto alto il trattamento con statine da sole o in associazione è lo standard per ottenere una riduzione significativa dei livelli di C-LDL, secondo le stesse Linee Guida i nutraceutici sono strumenti utili a ridurre i livelli plasmatici di C-LDL e dei trigliceridi nei soggetti a rischio cardiovascolare da basso a moderato, in aggiunta a uno stile di vita corretto e un’adeguata alimentazione. 

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Questo è il contesto in cui nasce lo studio MINICAR, pubblicato su Cardiologia Ambulatoriale – Outpatient Cardiology Vol. 31 n.3, per il quale dai database di un gruppo di Cardiologi A.R.C.A. sono stati selezionati in maniera retrospettiva 312 soggetti adulti (di età compresa tra i 35-65 anni) con ipercolesterolemia e rischio cardiovascolare da basso a moderato (livelli di C-LDL basali fino a 170 mg/die) e non trattati con farmaci tradizionali. Ai fini dello studio, questi soggetti ricevevano il nutraceutico Liponamed alla dose di 1 compressa al giorno per almeno 60 giorni, associando l’assunzione agli opportuni interventi sullo stile di vita.

Obiettivo primario è stato valutare al follow-up a 60 giorni la variazione dei livelli di lipidi plasmatici e trigliceridi rispetto ai valori basali e registrare eventuali disturbi potenzialmente associati alla somministrazione del nutraceutico. Al 60° giorno sono stati confrontati i dati disponibili di 269 soggetti su 312 riguardanti i livelli plasmatici di C-LDL, C-HDL, trigliceridi, PCR, transaminasi, glicemia ed emoglobina glicosilata (Hb1Ac). In questi soggetti la somministrazione del nutraceutico è risultata associata a una riduzione significativa dei livelli di C-LDL (145.58 ± 24.86 vs. 118.84 ± 22.92 mg/dL, Δ 18.4%, p < 0.0001) e colesterolo totale (229.93 ± 27.94 vs. 198.32 ± 24.57, Δ 13.7%, p < 0.0001) senza alterazioni dei livelli plasmatici di transaminasi. Nessun effetto collaterale è stato segnalato durante il follow-up. Inoltre, sebbene i soggetti arruolati non fossero diabetici, è stato osservato un miglioramento del compenso glicemico come testimoniato dalla riduzione statisticamente significativa dell’emoglobina glicosilata, a dimostrare che il trattamento ha dato benefici anche sul profilo metabolico dei soggetti trattati. 

"Diversi studi epidemiologici hanno ampiamente documentato la correlazione causale tra elevati livelli di C-LDL ed eventi cardiovascolari, inclusi infarto acuto del miocardio ed ictus cerebrale – afferma il Dott. Francesco Natale, Cardiologo Ospedale Monaldi di Napoli e Centro Dislipidemie Azienda dei Colli, Napoli. Di conseguenza, è ormai noto che a trattamenti ipolipemizzanti, anche e soprattutto in prevenzione primaria,  mirati alla riduzione dei livelli di CLDL, è associata una riduzione significativa dell’incidenza di eventi cardiovascolari maggiori, e che un intervento precoce, anche attraverso il ricorso ragionato a nutraceutici contenenti mix di attivi di qualità e realizzati grazie a tecnica farmaceutica studiata ad hoc, in prevenzione primaria e secondaria, migliora l’outcome dei soggetti ipercolesterolemici. Anche la tolleranza al glucosio alterata è di per sé un fattore di rischio per la malattia cardiovascolare – prosegue Natale. Interessante sottolineare come lo studio Minicar abbia evidenziato una riduzione significativa dell’emoglobina glicata dei soggetti trattati, indicando come con nutraceutici quali quello utilizzato nello studio sia possibile agire anche su fattori di rischio diversi dai soli lipidi"

Lo studio MINICAR si aggiunge a 3 precedenti analisi retrospettive sull’utilizzo di questo nutraceutico in soggetti con rischio cardiovascolare da basso a moderato, per un totale di 1371 soggetti a follow-up. Tali analisi retrospettive confermano complessivamente l’efficacia di Liponamed nel ridurre i livelli di C-LDL in media del 18%, agendo su tutto il profilo lipidico dei soggetti trattati, oltre che sulla glicemia glicosilata e sul grado di steatosi epatica non alcolica (situazione ampiamente diffusa nel nostro Paese e in cui l’accumulo dei lipidi a livello epatico gioca un ruolo molto importante), e ne suffragano il profilo di sicurezza, non andando a incidere sui principali marker di funzionalità epatica e infiammatoria (CPK, CPR, ALT, AST). 

"A.R.C.A. è un’associazione medico-scientifica costituita da Cardiologi che esercitano abitualmente l’attività professionale presso strutture ambulatoriali pubbliche o presso ambulatori esterni. Obiettivo dell’associazione – afferma Giovanni Zito Presidente A.R.C.A. - è legare la conoscenza scientifica sempre aggiornata alla pratica di Real Life sul territorio per promuovere programmi di prevenzione in campo cardiologico e costruire quell’alleanza medico paziente capace di aiutare ogni paziente a gestire nel modo migliore l’approccio alla salute in ogni fase della vita. In questi termini l’attenzione alla prevenzione primaria degli eventi cardiovascolari in quei soggetti che apparentemente possono non essere attenzionati è un impegno fondamentale per il cardiologo clinico. Oggi il nostro armamentario si avvale di molte risorse che spaziano da indagini diagnostiche sempre più sofisticate a trattamenti a 360 gradi che partono dagli stili di vita, per passare al nutraceutico di qualità e per arrivare alle terapie più mirate"

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