Uno studio sul cancro alla prostata, l'altro sui dna circolari
L'Istituto per la Ricerca e la cura del cancro di Candiolo (Torino) ha collaborato, diventandone poi coordinatore, a due ricerche recentemente pubblicate su Nature communications, condotte dal Science for life laboratory presso il Karolinska institutet di Stoccolma, che aprono nuove strade per comprendere l'evoluzione dei tumori. Il primo studio, condotto su tumori alla prostata, ha rivelato alterazioni genomiche nei pazienti con carcinoma prostatico localizzato, grazie a un avanzato metodo di sequenziamento del Dna a singola cellula. Questo permette diagnosi precise e terapie personalizzate. La seconda ricerca, focalizzata sui Dna circolari extracromosomici, ha identificato il loro ruolo nella formazione dei tumori, aggiungendo nuove conoscenze alla comprensione della loro genesi. La Single cell unit dell'Istituto di Candiolo, guidata dal professor Nicola Crosetto, e il laboratorio di patologia molecolare dell'Istituto, diretto dalla professoressa Caterina Marchiò con il supporto della dottoressa Bellomo e del dottor Berrino hanno avuto un ruolo fondamentale nelle ricerche.
I risultati di uno studio della Fondazione Tettamanti e dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII sono stati pubblicati sul “Blood Cancer Journal”
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La borsa di studio arriva a quattro anni dalla scomparsa della presidente di Acto Campania, vittima di un tumore eredo familiare varata grazie proprio al suo impegno
Per la prima volta, i ricercatori cercheranno di individuare una “firma”, cioè un biomarcatore multimodale non invasivo di ipossia, per indirizzare in maniera più appropriata i pazienti che lo necessitano verso la radioterapia con particelle pesanti
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
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Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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