Creata dall'Irccs Candiolo con 128 modelli tumori colon-retto
Nasce Xenturion, la Biobanca di organoidi più grande al mondo. La collezione, creata dai ricercatori dell'Istituto di Candiolo - IRCCS , conta 128 modelli 3d di tumore del colon-retto metastatici e consentirà lo studio dei meccanismi di resistenza del tumore, l'individuazione di nuovi bersagli terapeutici e lo sviluppo di nuovi trattamenti personalizzati. In uno studio pubblicato su Nature Communications, i ricercatori guidati da Livio Trusolino e Andrea Bertotti, responsabili del Laboratorio di Oncologia Traslazionale dell'IRCCS di Candiolo e ordinari di Istologia presso il Dipartimento di Oncologia dell' Università di Torino, hanno dimostrato la fedeltà dei tumoroidi ai tumori "originali" dei pazienti e le potenzialità di questi modelli per la ricerca.
Monitoraggio continuo, assistenza personalizzata e innovazione digitale per migliorare la qualità della vita dei pazienti oncologici, con il progetto europeo MyPath dell’INT
Il carcinoma del colon-retto rappresenta il 10% di tutti i tumori diagnosticati a livello globale, è terzo per incidenza dopo il tumore della mammella (11,7%) e il tumore del polmone (11,4%)1
Il biomarcatore agisce favorendo la moltiplicazione delle cellule tumorali e la loro sopravvivenza, regolando importanti processi cellulari legati alla divisione e alla risposta allo stress
Ogni anno in Europa una “scuola elementare” scomparea causa di un raro tumore cerebrale infantile. L’Italia compie un passo storico nella cura per fermarlo
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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