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Infezioni ginecologiche, quasi 6 milioni di confezioni di farmaci vendute nel 2024

Farmaci Redazione DottNet | 23/12/2024 18:02

L’analisi della banca dati Pharma Data Factory (PDF) che con il 95% di farmacie monitorate consente una rilevazione dei consumi reali di medicinali in Italia

I farmaci dedicati alla salute femminile, in particolare per la cura delle infezioni ginecologiche, hanno fatto segnare numeri importanti negli ultimi 12 mesi: i volumi nell’ultimo anno mobile terminante a novembre 2024 (dicembre 2023 - novembre 2024) sono di 5,8 milioni di confezioni vendute, per un valore prezzo al pubblico di 83,9 milioni di euro. Si è registrata una crescita rispetto allo stesso periodo del 2023, in volumi del +0,2% e a valori del +11,8%. E’ quanto emerge da un’analisi dei dati Pharma Data Factory (PDF), eseguita grazie alla raccolta dei dati di sell-out della banca dati più puntuale ed estesa del mercato, con il 95% di farmacie monitorate e una rilevazione dei consumi reali di farmaci e altri prodotti in Italia.

"Il mercato dei farmaci per la cura delle infezioni ginecologiche – spiega Giorgio Cenciarelli, CEO di PDF - è composto dalle seguenti classi di mercato: tricomonicidi sistemici, tricomonicidi topici, antimicotici ginecologici, antibatterici ginecologici e antisettici ginecologici. A crescere di più sono stati gli antibatterici (+6,6% a volumi, pari a 110 mila confezioni), mentre a vendere maggiormente sono i tricomonicidi topici (2,1 milioni di confezioni, +0,4% anno su anno)".  Le prime tre molecole più vendute sono clotrimazolo/metronidazolo, clotrimazolo, lidocaina, nifuratel/nistatina e clindamicina fosfato. Mentre i prodotti che vanno per la maggiore sono Melcon (1,7 mln di confezioni vendute, +1%), Gynocanesten (1,2 mln, -1%) e Flagyl (697 mila, +2%), Vagisil (473 mln, stabile) e Betadine (199 mila, -6%).  Per quanto riguarda le vendite nelle varie Regioni d’Italia, il record va alla Lombardia con quasi 1 milione di confezioni vendute nell’ultimo anno mobile, seguita da Lazio (poco più di 600 mila) e Campania (600 mila), mentre la classe d’età a maggior utilizzo è quella fra i 35 e i 49 anni (1,07 milioni di confezioni vendute in questa fascia)

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