Il test utilizza una nuova tecnologia: si tratta di un sensore iniettabile nel paziente, in grado di identificare la presenza nelle urine di proteine che promuovono lo sviluppo delle cellule del cancro
Studiosi dell'università di Cambridge hanno messo a punto un innovativo esame delle urine che mira a rivoluzionare la diagnosi del tumore dei polmoni, rendendola possibile ad uno stadio estremamente precoce. Il test - sinora sperimentato solo su topi ed in fase di conferma sulla sua attendibilita' clinica - utilizza una nuova tecnologia: si tratta di un sensore iniettabile nel paziente, in grado di identificare la presenza nelle urine di proteine che promuovono lo sviluppo delle cellule del cancro. In questo caso dei polmoni. Le proteine vengono emesse dalle cosiddette 'cellule zombie' o 'senescenti': quando queste muoiono e si accumulano nell' organismo emettono specifiche proteine, capaci di riprogrammare il loro 'ambiente' circostante, con una moltiplicazione fuori controllo tipica dello sviluppo di neoplasie.
Cinieri: "Sono problemi che interessano quasi tutte le patologie oncologiche"
A più di cinque anni dall’arrivo in Italia della prima terapia genica, le CAR-T sono una realtà nella pratica clinica: crescono i successi nel trattamento di alcune patologie onco-ematologiche
Il trattamento in prima linea con daratumumab in somministrazione sottocutanea e in combinazione con bortezomib, lenalidomide e desametasone ha mostrato nei pazienti eleggibili a trapianto una sopravvivenza di circa 17 anni
I risultati di uno studio della Fondazione Tettamanti e dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII sono stati pubblicati sul “Blood Cancer Journal”
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
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Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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