
"Tra i medici convenzionati, il 62% desidera mantenere il proprio contratto. Al Sud emerge una tendenza opposta: il 59% preferirebbe un contratto di dipendenza, una percentuale più alta rispetto al Nord e al Centro (33%)"
Un sondaggio condotto su 1051 medici italiani, sia convenzionati che non convenzionati, ha evidenziato una crescente richiesta di stabilità contrattuale, in particolare tra i medici più giovani e quelli che operano nel Sud Italia. Davide Fabbrica, responsabile centro studi SNAMI che ha condotto la ricerca, ci rivela i dati: "Tra i medici convenzionati, il 62% desidera mantenere il proprio contratto. Tuttavia, al Sud emerge una tendenza opposta: il 59% preferirebbe un contratto di dipendenza, una percentuale significativamente più alta rispetto al Nord e al Centro (33%). I medici più giovani manifestano una maggiore insoddisfazione per i contratti attuali rispetto ai colleghi più anziani, evidenziando l’urgenza di una riforma contrattuale che possa rispondere alle loro esigenze.
"Il burnout non è una debolezza individuale, ma la conseguenza di un sistema che schiaccia i lavoratori sotto carichi insostenibili, senza offrire sostegno né riconoscimento"
Orari più flessibili, supporto ai giovani medici nelle AFT e risorse per il funzionamento delle Case di Comunità in linea con il PNRR. I tempi più complessi rinviati alla prossima tornata contrattuale, adesso è corsa all'accordo
Onotri: "Il nostro impegno, di questi anni ha prodotto dei risultati come il riconoscimento della specializzazione in medicina generale che è una nostra battaglia anche se altri vorrebbero prendersi il merito"
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Cgil, Cisl e Uil: "Sono 200mila, è un comparto strategico"
"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
Testa: “Serve uno straordinario investimento nel territorio prima che della medicina di famiglia rimangano solo le ceneri.”
Leonida Iannantuoni Presidente di ASSIMEFAC; al paziente va dedicato più tempo
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