La scure del Governo si è abbattuta stavolta sui ragazzi che, dopo vari anni dal completamento degli studi, continuano a convivere con i genitori senza produrre reddito
Per i medici dipendenti ed i pensionati, come per tutti i lavoratori dipendenti, brutte notizie arrivano dalla Legge di Bilancio. La scure del Governo si è infatti abbattuta stavolta sui cosiddetti bamboccioni, ossia quei ragazzi che, dopo vari anni dal completamento degli studi, continuano a convivere con i genitori senza produrre reddito.
Infatti, con l'entrata in vigore della legge n. 207 del 30 dicembre 2024, recante "Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027", appunto la cosiddetta Legge di Bilancio 2025, il legislatore è intervenuto modificando la disciplina sulle detrazioni per i carichi di famiglia, di cui all'art. 12 del Testo Unico per le Imposte Dirette.
In particolare, l'art.1 co. 11 della legge sopra citata, nel modificare parzialmente l'art. 12 del TUIR prevede che a decorrere dal 1° gennaio 2025, le detrazioni Irpef per i figli fiscalmente a carico spettino in relazione:
In sostanza, si è deciso di abolire le detrazioni IRPEF (uno sconto sulle tasse pari al massimo a 950 euro annui per ciascun figlio) per i figli a carico con più di 30 anni di età non disabili, mentre in precedenza non erano previsti limiti di età "massima" per la detrazione. In ogni caso resta fermo che le detrazioni IRPEF non spettano per i figli con meno di 21 anni di età, in quanto sostituite dall’assegno unico e universale, già previsto con il Decreto Legislativo n. 230 del 29.12.2021 ed erogato direttamente dall'Inps. Il nuovo testo dell'art. 12 del TUIR abolisce, inoltre, le detrazioni IRPEF (pari nel massimo a 750 euro annui) in relazione agli altri familiari diversi dagli ascendenti (cioè genitori o nonni) a condizione che gli stessi siano altresì conviventi del contribuente. In passato il requisito della convivenza poteva essere sostituito dall'attestazione di percezione dell'assegno alimentare anche non risultante da provvedimenti dell'Autorità giudiziaria.
Sono, pertanto, abolite le detrazioni IRPEF in passato riconosciute a titolo esemplificativo per il coniuge legalmente ed effettivamente separato, i fratelli e le sorelle (anche unilaterali), i generi e le nuore, il suocero e la suocera. Per poter essere considerati familiari fiscalmente a carico resta in vigore la condizione che i membri della famiglia nel periodo d’imposta (anno solare) non devono percepire un reddito superiore a € 2.840,51 (soglia che si alza a € 4.000 per i figli fino a 24 anni), al lordo degli oneri deducibili e della deduzione dell’abitazione principale e relative pertinenze.
Dal momento che, come abbiamo avuto occasione di precisare, la vivenza a carico è importante anche in altre occasioni (come ad esempio per i nipoti, con reddito inferiore alla soglia consentita, che sono a carico dei nonni al momento del decesso e che potrebbero maturare il diritto alla pensione a superstiti), a partire da quest’anno la dichiarazione dei redditi del nonno non potrà più essere utilizzata come elemento di prova di tale requisito per i nipoti con più di 30 anni di età. È quindi consigliabile precostituirsi altri strumenti probatori di tale circostanza (ad esempio, le ricevute di pagamento dell’affitto della casa di abitazione e/o delle spese condominiali, effettuate dal nonno) per poter eventualmente azionare il proprio diritto al momento opportuno.
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