La laminectomia cervicale senza fusione offre una soluzione sicura ed efficace, riducendo tempi di recupero e rischi senza compromettere i risultati.
Abstract
Uno studio recente suggerisce che la laminectomia cervicale senza fusione potrebbe rappresentare un’alternativa sicura ed efficace per alcuni pazienti con mielopatia spondilotica cervicale. La ricerca evidenzia come questa tecnica consenta di ridurre i tempi di recupero e i rischi associati alla fusione spinale, mantenendo risultati clinici soddisfacenti.
Uno studio pubblicato sul Journal of Spine Surgery nel settembre 2024 ha esaminato l’efficacia e la sicurezza della laminectomia cervicale senza fusione come trattamento per la mielopatia spondilotica cervicale (CSM). La ricerca, condotta da Connor A. Wathen e colleghi presso la Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania, ha confrontato i risultati clinici e radiologici di pazienti sottoposti a laminectomia da sola rispetto a quelli sottoposti a laminectomia con fusione.
La laminectomia cervicale è una procedura chirurgica utilizzata per decomprimere il midollo spinale nei pazienti con CSM. Tuttavia, esistono preoccupazioni riguardo alla possibile instabilità post-operatoria e allo sviluppo di cifosi, il che porta molti chirurghi a preferire l’aggiunta di una fusione spinale. Questo studio mira a valutare se la laminectomia da sola possa essere una soluzione sicura ed efficace in pazienti selezionati.
I ricercatori hanno esaminato retrospettivamente i casi di CSM trattati da un singolo chirurgo. Sono stati inclusi nello studio 41 pazienti sottoposti alla sola laminectomia e 13 pazienti sottoposti a laminectomia con fusione. Tutti i pazienti sono stati valutati in fase pre-operatoria attraverso esami clinici, radiografie cervicali in flessione-estensione e scale di valutazione come la Nurick Scale e la scala modificata della Japanese Orthopedic Association (JOA). Il follow-up post-operatorio è avvenuto a 1, 3 e 6 mesi.
Entrambi i gruppi hanno mostrato miglioramenti significativi nei punteggi delle scale Nurick e JOA dopo l’intervento. Nel gruppo sottoposto solo alla laminectomia, due pazienti hanno necessitato di una successiva discectomia cervicale anteriore a causa dell’insorgenza di dolore al collo post-operatorio, senza sintomi neurologici o nuovi deficit durante il periodo di follow-up. Non sono state riscontrate differenze nei tassi di sviluppo di cifosi post-operatoria tra i due gruppi.
Vantaggi della laminectomia senza fusione
Rischi e limitazioni della procedura
Confronto con altre tecniche chirurgiche
Lo studio conclude che, in pazienti opportunamente selezionati senza cifosi pre-operatoria o movimenti anomali evidenziati nelle radiografie in flessione-estensione, la laminectomia cervicale senza fusione rappresenta un’opzione di trattamento sicura ed efficace per la CSM. Questi risultati suggeriscono che la fusione spinale potrebbe non essere sempre necessaria, riducendo così i rischi e i costi associati a procedure più invasive.
È importante notare che la selezione accurata dei pazienti è cruciale per il successo della laminectomia da sola, e ulteriori studi con follow-up a lungo termine potrebbero fornire maggiori informazioni sull’efficacia di questa procedura nel tempo.
Referenze: Wathen C. et al. Treatment strategies for cervical spondylotic myelopathy—is laminectomy alone a safe and effective option? J Spine Surg. 2024. doi: 10.21037/jss-22-118.
"Accogliamo con favore l'appello alla trasparenza del Presidente Trump e restiamo profondamente impegnati a rispettare questo principio"
I sistemi informatici gestiti dalla SOGEI non si sono ancora adeguati lasciando le novità introdotte dalla legge in un limbo informatico
È il punto di arrivo di una task force, prevalentemente al femminile, che al congresso della Società europea di cardiologia (ESC), svoltosi nei giorni scorsi a Madrid
De Palma: "In un Paese che invecchia rapidamente, con una popolazione fragile che necessita di sempre maggiore assistenza, perdiamo ogni anno in media 10mila colleghi dalle corsie"
Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata
Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori
Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione
All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti
Commenti