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Testa (Snami); Glifozine, addio ai piani terapeutici

Sindacato Redazione DottNet | 03/09/2025 14:00

I sistemi informatici gestiti dalla SOGEI non si sono ancora adeguati lasciando le novità introdotte dalla legge in un limbo informatico

"Abbiamo accolto con favore, più di un mese fa, l’abolizione dei piani terapeutici per le glifozine, un passo atteso da anni che avrebbe dovuto semplificare la vita ai medici di famiglia e garantire risposte più rapide ai pazienti. Ma in Italia – purtroppo – nulla è mai lineare" – dichiara Angelo Testa, presidente nazionale dello SNAMI.

"Ad oggi, i sistemi informatici gestiti dalla SOGEI non si sono ancora adeguati lasciando le novità introdotte dalla legge in un limbo informatico.

Il risultato? Un paradosso tipicamente italiano: invece di semplificare, abbiamo complicato. I medici di medicina generale sono costretti a re-prescrivere le glifozine su ricetta rossa, con un aggravio burocratico che rallenta il lavoro e crea ulteriore disagio agli assistiti. Altro che semplificazione: è un passo indietro che dimostra quanto la nostra macchina digitale sia obsoleta e inadeguata."

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"Se un cambiamento così semplice non riesce ad essere recepito nei tempi giusti, come si può pensare che il nostro sistema sia pronto alle grandi sfide del DM 77 e del Fascicolo Sanitario Elettronico? La sanità italiana si conferma vecchia, lenta e incapace di governare l’innovazione, scaricando le proprie inefficienze sulle spalle dei cittadini più fragili. Noi chiediamo risposte concrete: basta con gli annunci che restano sulla carta, servono azioni rapide e sistemi moderni che mettano davvero al centro i bisogni di salute degli italiani."

"Come SNAMI continueremo a batterci per semplificare la vita dei medici e dei pazienti: lo stiamo già facendo sedendo ai tavoli AIFA, dove abbiamo chiesto con forza non solo la cancellazione dei piani terapeutici, come questo relativo alla nota 100, ma anche l’abolizione definitiva delle note prescrittive, che da anni rappresentano un’inutile complicazione burocratica. Solo così potremo restituire tempo e dignità alla professione e cure più rapide ed efficaci ai cittadini."

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