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Snami, sanità al collasso: servono medici, non sacrifici

Sindacato Redazione DottNet | 09/05/2025 14:26

"Di fronte a una carenza sempre più grave di medici, la risposta dello Stato sembra essere: farli lavorare di più, pagarli di meno e peggiorare ulteriormente le loro condizioni"

Nel mondo del lavoro esiste una regola semplice e incontestabile: quella della domanda e dell’offerta. È per questo che giudichiamo profondamente sbagliato, se non addirittura surreale, ciò che sta accadendo oggi nel nostro sistema sanitario. Di fronte a una carenza sempre più grave di medici, la risposta dello Stato sembra essere: farli lavorare di più, pagarli di meno e peggiorare ulteriormente le loro condizioni.  Questo approccio è miope, inaccettabile e offensivo per una categoria che ogni giorno garantisce il funzionamento di un servizio essenziale per il Paese.

 Il nostro sindacato non starà a guardare mentre si consuma l’ennesimo scempio ai danni dei professionisti della salute. Diciamo con forza che è ora di cambiare rotta: lo Stato deve avere il coraggio di definire chiaramente qual è il fabbisogno minimo di personale e partire da lì per aprire un confronto serio con le rappresentanze sindacali.
 Servono risorse, sì, ma non solo economiche: servono interventi strutturali sulle condizioni di lavoro, sulla qualità dell’ambiente lavorativo, sulla certezza dei tempi, sul diritto al riposo e sulla sicurezza. Servono scelte politiche che riconoscano il valore, la fatica e la responsabilità che ogni medico porta sulle spalle. Senza queste premesse non ci sarà alcuna riforma degna di questo nome. E noi, come sempre, saremo in prima linea per difendere la dignità e i diritti di chi lavora nella sanità pubblica."

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