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Smi, chiuse le trattative dell’ Accordo Integrativo Regionale (AIR) di medicina generale in Puglia

Sindacato Redazione DottNet | 12/05/2025 18:53

Epifani: "Un primo passo importante per rilanciare la medicina di prossimità"

Chiuse le trattative dell’ Accordo Integrativo Regionale (AIR) di medicina generale in Puglia, un primo passo importante per rilanciare  la medicina di prossimità. "Prendiamo atto che la Parte Pubblica, la Regione Puglia, abbia assunto come prioritario l’impegno politico di garantire i finanziamenti per la contrazione regionale oltre che per il biennio 2025-2026, la durata dell’AIR,  anche per gli anni successivi, così da prevedere da subito le risorse per un arco  di tempo più lungo", afferma Delia Epifani, Segretaria Regionale Puglia dello SMI.

"Abbiamo, adesso, bisogno di riaprire da subito anche le trattative per settori strategici quali la Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica), il 118 e la medicina penitenziaria perché la medicina territoriale  si compone di tutti questi settori, che sono fortemente connessi  e devono avere  il giusto sostegno per assicurare le cure ai cittadini sul territorio.

Questo AIR nel suo complesso garantisce equità a tutti i medici di medicina generale, perché a tutti verranno garantiti requisiti minimi in quanto si stabilisce che un medico che entrerà in un’Aggregazione Funzionale Territorio (AFT) percepirà un’indennità, che fino adesso non veniva erogata. In questo modo si mette fine ad una disparità di trattamento economico tra i colleghi", dice la sindacalista.

"L’AIR, inoltre, stabilirà che saranno previsti  e finanziati i collaboratori per gli studi medici, figure importanti per coadiuvarci nelle nostre attività legate alle pratiche burocratiche. In questo modo potremmo aver più tempo per dedicarci alle cure dei pazienti. Nel tempo, inoltre, verranno integrate anche le figure degli infermieri, validissimo ed essenziale aiuto per i medici di medicina generale. Con questo AIR si offrono nuove possibilità e migliori condizioni ai giovani che vorranno intraprendere la professione di medico di famiglia. Abbiamo bisogno di mettere un freno ai carichi lavorativi  impropri e rendere attrattiva la professione del medico di famiglia per rispondere alle carenze di medici e assicurare ai cittadini le cure", conclude Epifani.

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