Al via la terza edizione de "La voce dell'intimità-sessualità e tumore al seno metastatico: parlarne si può", la campagna promossa da Pfizer in collaborazione con Europa Donna Italia e Komen Italia
Oltre il 90% delle pazienti oncologiche riscontra problemi legati alla sfera sessuale, ma il 66% non ne parla, il 42% rinuncia a cercare soluzioni e solo il 22% ha piena consapevolezza dell'impatto delle terapie sulla propria sessualità. Sono alcuni risultati di un'indagine realizzata da Iqvia presentata in occasione della terza edizione de "La voce dell'intimità-sessualità e tumore al seno metastatico: parlarne si può", la campagna promossa da Pfizer in collaborazione con Europa Donna Italia e Komen Italia. L'iniziativa, presentata in occasione della Race for the Cure, punta a sensibilizzare sul tema della sessualità nelle donne con tumore al seno metastatico. Tra i temi evidenziati dall'indagine, anche le emozioni e sessualità, percepite importanti per il 72% del campione, ma che restano taciute non solo dalle donne stesse - principalmente per timore, vergogna, idea che siano aspetti secondari rispetto alle priorità dettate dalla malattia - ma anche dai medici.
"È importante promuovere un cambiamento - spiega Rosanna D'Antona, presidente di Europa Donna Italia - e far sì che i problemi riscontrati dalle pazienti nella sfera emotiva e sessuale escano dal cono d'ombra del tabù". Un'aiuto può arrivare dalle terapie integrate, che consistono in una rimodulazione degli stili di vita e in pratiche che supportano la persona durante i trattamenti. "Sta per essere avviato un ambulatorio integrato di onco sessualità, per permettere alle donne di affrontare un dialogo aperto sulle tematiche relative all'intimità e conoscere gli strumenti per migliorare la qualità di vita", spiega Stefano Magno, Direttore Centro Komen Italia per i trattamenti integrati in oncologia - Dipartimento Scienze Salute della Donna, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli. Al centro della campagna una serie di video che vedono protagoniste pazienti con il team multidisciplinare di esperti in un dialogo intimo, che darà voce a quelle parole che fanno parte del vissuto di queste donne: Accettazione, Imbarazzo, Inadeguatezza, Solitudine. A dare forma a queste parole è stata chiamata Alice Pasquini, in arte Alicè, street artist contemporanea.
Monitoraggio continuo, assistenza personalizzata e innovazione digitale per migliorare la qualità della vita dei pazienti oncologici, con il progetto europeo MyPath dell’INT
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