Fabbo: “Intervenire sull’alimentazione e su specifiche sostanze di origine naturale può aiutare a regolare il metabolismo energetico e i segnali cellulari, con benefici concreti sulla salute dell’anziano”
Un numero crescente di studi scientifici identifica nella nutraceutica uno strumento di supporto nella presa in carico dei pazienti anziani, in particolare nei casi di declino cognitivo, depressione e disturbi del sonno. Lo spunto è emerso nel 39° Congresso della Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio - SIGOT, che si tiene a Modena fino al 23 maggio, in cui sono state rilevate le nuove prospettive offerte da queste sostanze di origine naturale, utili nel migliorare la qualità della vita e ridurre gli effetti collaterali delle terapie convenzionali.
L’IMPORTANZA DELLA NUTRIZIONE NEL SOGGETTO ANZIANO - L’invecchiamento è accompagnato da profondi cambiamenti a livello nutrizionale, metabolico e cellulare. Il microbiota intestinale, l’assorbimento dei nutrienti e la funzionalità mitocondriale nelle persone con più di 65 anni subiscono alterazioni che possono influenzare negativamente la salute generale. In questo contesto, la nutraceutica rappresenta una delle strategie più promettenti per sopperire a questi mutamenti.
"Intervenire sull’alimentazione e su specifiche sostanze di origine naturale può aiutare a regolare il metabolismo energetico e i segnali cellulari, con benefici concreti sulla salute dell’anziano – spiega Andrea Fabbo, Vicepresidente SIGOT – Tuttavia, occorre distinguere con precisione tra integratori alimentari e nutraceutici veri e propri: questi ultimi, a differenza dei primi, sono supportati da evidenze scientifiche e studi clinici, ma c’è ancora molta confusione e una corretta informazione è fondamentale, anche alla luce delle normative europee che richiedono la documentazione rigorosa degli effetti benefici".
APPLICAZIONE PRATICHE DELLA NUTRACEUTICA - Alcune soluzioni nutraceutiche sono già impiegate nella pratica clinica per il supporto integrativo in diversi ambiti: nel declino cognitivo, alcune formulazioni combinano colina, vitamine e antiossidanti, sostenendo il funzionamento neuronale e sensoriale; nei disturbi dell’umore, sostanze naturali come la S-Adenosil-Metionina (SAMe), associate a vitamina D, stanno mostrando un buon profilo di tollerabilità ed efficacia, anche in pazienti fragili; nell’insonnia e nell’ansia, estratti vegetali (valeriana, passiflora, melissa), magnesio e precursori della serotonina e della melatonina vengono proposti come alternative naturali ai farmaci ipnoinducenti, con minor rischio di dipendenza e sonnolenza.
"La nutraceutica si conferma un campo in forte espansione, soprattutto nell’ambito geriatrico, dove il bisogno di soluzioni efficaci ma meno invasive è sempre più evidente – sottolinea Fabio Ronga, direttore commerciale di Farmaplus Italia – Il dialogo tra medicina, ricerca e industria sta aprendo nuove prospettive che puntano non solo alla longevità, ma alla longevità in salute. In questo processo si rivela strategico il ruolo dei nutraceutici nell’affiancare le terapie convenzionali allo scopo di migliorare la qualità della vita, l’aderenza alla terapia e la riduzione degli effetti collaterali". Continua Ronga: "Da oltre vent’anni, la nostra azienda pone al centro delle proprie soluzioni le esigenze dei pazienti, affiancando i medici con approcci terapeutici efficaci e mirati. È per questo che ogni formulazione nasce da una selezione accurata delle molecole, con principi attivi scelti per la loro azione sinergica e la capacità di anticipare le tendenze terapeutiche oggi protagoniste dello sviluppo farmaceutico". Una scelta che riflette una solida conoscenza scientifica, orientata al contrasto della neuroinfiammazione e al supporto del metabolismo energetico, aspetti fondamentali per il benessere del sistema nervoso e il recupero funzionale del paziente.
A MODENA IL PUNTO DI 500 SPECIALISTI – Il 39° Congresso nazionale della Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio si tiene a Modena, presso il BPER Forum "Guido Monzani", Via Aristotele, 33, con oltre 500 specialisti dell’ambito geriatrico insieme ad altre professionalità sanitarie (infermieri, terapisti e psicologi) provenienti da tutta Italia. L’appuntamento ospita anche il 18° Congresso di cardiogeriatria e rappresenta un momento cruciale per analizzare le sfide di un Paese che invecchia. Presidenti del Congresso sono il Prof. Lorenzo Palleschi, Presidente SIGOT Nazionale, Direttore Unità Operativa Complessa di Geriatria e del Dipartimenti Internistico dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni-Addolorata, Roma; Andrea Fabbo, Direttore sanitario ASL Asti, già direttore socio-sanitario AUSL Modena e direttore UOC Geriatria Territoriale AUSL Modena; il Prof. Francesco Vetta, Direttore UOC Cardiologia UTIC Ospedale di Avezzano e Professore di Cardiologia Unicamillus.
In apertura hanno portato i propri saluti i rappresentanti delle istituzioni locali. Il Governatore regionale Michele De Pascale ha evidenziato l’impegno dell’Emilia-Romagna nell’affrontare le sfide poste dall’evoluzione demografica. La Regione, insieme al Veneto, dispone del fondo per la non autosufficienza tra i più consistenti a livello nazionale, rafforzato da uno stanziamento recente di 130 milioni di euro: un intervento significativo per fronteggiare l’invecchiamento della popolazione. In questo contesto, De Pascale ha sottolineato la necessità di un ulteriore sforzo integrato, che coinvolga tanto il sistema sanitario quanto quello sociale. Sarebbe prioritario secondo questa visione investire su figure professionali qualificate, sia nella rete ospedaliera che nei servizi territoriali. Un ruolo strategico potrebbe essere svolto dalle case di comunità, in Emilia-Romagna collegate strettamente alla Medicina Generale, all’assistenza infermieristica e ai servizi sociali del territorio. Queste strutture rappresentano un punto di partenza solido da rafforzare, anche in un’ottica di prevenzione. È necessario, infatti, promuovere un nuovo approccio all’invecchiamento, fondato anche sull’empowerment dei cittadini, per rispondere in modo sostenibile ai cambiamenti in atto.
Il tema dell’invecchiamento come risorsa e al tempo stesso come sfida è stato anche al centro dell’intervento del sindaco Massimo Mezzetti, che ha richiamato l’importanza dell’approccio integrato promosso da SIGOT, in grado di coniugare attenzione alle patologie con le problematiche sociali correlate. L’amministrazione comunale conferma l’impegno a rafforzare la coesione sociale e a sostenere le fasce più fragili della popolazione, in particolare gli anziani, spesso colpiti anche da condizioni di solitudine.
Sulla stessa linea, Mattia Altini, Direttore Generale dell’AUSL di Modena, ha ribadito il valore della sanità territoriale e della presa in carico delle persone anziane vicino al proprio domicilio, quale strumento per una lettura più efficace dei loro bisogni. In questo contesto, ha elogiato l’azione di SIGOT, che pone al centro il percorso del paziente, superando la tradizionale distinzione tra ospedale e territorio.
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