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Snami, no al ruolo unico

Sindacato Redazione DottNet | 03/06/2025 13:30

"La vera follia è che si sta ipotizzando un doppio binario, dipendenza e convenzione, senza chiarire il nodo fondamentale"

Mentre si concentra l’attenzione sull’applicazione immediata del ruolo unico ai nuovi ingressi nella medicina generale convenzionata, SNAMI denuncia con forza che il problema è ben più profondo e strutturale: così come è stato ideato, il ruolo unico finirà per coinvolgere progressivamente tutta la categoria, inclusi i medici già operativi. "La vera follia è che si sta ipotizzando un doppio binario – dipendenza e convenzione – senza chiarire il nodo fondamentale: Qual è il lavoro che i medici saranno chiamati a svolgere nelle Case di Comunità? Quali saranno le attività previste? Quali servizi verranno garantiti ai cittadini? Discutere di modelli contrattuali senza sapere cosa si farà concretamente in queste strutture equivale a muoversi alla cieca, creando confusione tra i professionisti e disorientamento tra i cittadini.

È il classico esempio di "guardare il dito e non la luna", si legge in una nota. "Come SNAMI chiediamo con fermezza:

* Chiarezza sul ruolo unico, che, se nessun governo vuole togliere dalla Legge, deve essere uno strumento di accesso a una graduatoria unica, non un vincolo rigido di sistema;

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* Tutela della flessibilità professionale, con possibilità, come sempre, di scegliere tra:

o Lavoro a quota oraria;

o Modalità mista;

o Lavoro a quota capitaria,

in base alle esigenze territoriali e ai diversi contesti organizzativi. Apprezziamo il riconoscimento della specializzazione come requisito imprescindibile, un passo avanti importante. Sulla questione dipendenza vs convenzione, non si può decidere nulla fino a quando lo Stato non definirà chiaramente la missione delle Case di Comunità.

* Se queste strutture prevedranno attività 7/7 con ambulatori dedicati ed organizzati con erogazione di diagnostica di primo livello allora la dipendenza potrà essere una forma attrattiva.

* Se il lavoro dovrà invece rimanere territoriale, capillare e flessibile, allora la convenzione resterà la forma più adeguata.

Fino a quando non ci sarà chiarezza sul lavoro, ogni discussione resterà astratta e fuorviante.

SNAMI continuerà a battersi per un modello sostenibile, equo e centrato sui bisogni reali dei cittadini e dei professionisti,  conclude la nota.

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