Secondo il sindacato Anaao-Assomed, la spesa per i 'gettonisti' ha sfiorato nel 2023 il miliardo di euro e nel 2024 dovrebbe essere molto vicina
Dopo il 31 luglio "vogliamo continuare ad assicurare servizi importanti come il pronto soccorso, ma dobbiamo dare un messaggio chiaro che i 'gettonisti' non possono essere l'unica risposta che il Ssn dà soprattutto nei reparti d'emergenza. Noi vogliamo che i medici entrino dalla porta principale del Ssn, questo vuol dire fare un concorso ed essere assunti e lavorare a tempo pieno per la sanità pubblica. Ora, dobbiamo capire la situazione regione per regione e verificare quanti 'gettonisti' operano nei vari servizi. Dobbiamo dare il segnale che non è questo il modo per andare avanti. Assunzioni? Ciò che viene speso per i 'gettonisti' può essere usato per fare assunzioni. Le professionalità ci sono, se tanti giovani scelgono di fare i gettonisti sono convinto che rientrerebbero nel Ssn". Così' il ministro della Salute Orazio Schillaci, a margine della seconda giornata degli Stati generali della prevenzione che si chiudono oggi a Napoli, rispondendo alle domande dei giornalisti sui rischi legati alla scadenza dell'uso dei medici 'gettonisti' da parte di Asl e ospedali.
Sul problema che quando firmano il contratto da 'gettonisti', i medici non possono per due anni rientrare nel Ssn, "andiamo a vedere questo contratto che mi incuriosisce...", ha chiosato il ministro. I cosidetti 'gettonisti' sono professionisti che lavorano fuori dall'organico ordinario, assunti tramite cooperative o in modalità libera professionale (partita Iva). Questi dottori vengono impiegati 'su chiamata' per coprire turni scoperti, specialmente nei reparti di emergenza-urgenza. Secondo il sindacato Anaao-Assomed, la spesa per i 'gettonisti' ha sfiorato nel 2023 il miliardo di euro e nel 2024 dovrebbe essere molto vicina. Secondo il sindacato dei medici dirigenti del Ssn, "asl e ospedali senza gettonisti dovrebbero altrimenti issare bandiera bianca. Le strutture - denunciava in una nota l'Anaa-Assomed - sono costrette ad affidarsi a sanitari, che si sono licenziati da altri ospedali per darsi alla libera professione: guadagnano fino al 30% di più rispetto ai dipendenti del servizio sanitario nazionale e ottengono condizioni di vita e di lavoro migliori".
"Da Napoli abbiamo lanciato un impegno collettivo a lavorare per vincere una sfida cruciale. La grande partecipazione, anche dei cittadini, in questi due giorni racconta di una Nazione che ha voglia di prendersi cura della propria salute e quanto sia fondamentale che il sistema sanitario adotti un approccio proattivo". Così il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, concludendo i lavori degli Stati Generali della Prevenzione a Napoli promossi dal Ministero della Salute. "Lavoriamo per un sistema sanitario eccellente su tutto il territorio - ha aggiunto Schillaci - L’obiettivo è fare in modo che le parole gap e differenze territoriali non appartengano più al vocabolario della sanità italiana".
L’evento si è aperto alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e ha coinvolto tutti i protagonisti del sistema salute. Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, impegnata al G7 in Canada, ha inviato un videomessaggio di saluto in cui ha sottolineato la centralità della prevenzione nelle politiche di Governo. Numerosi i temi al centro delle sessioni di confronto e dei panel, tra cui la prevenzione lungo il corso della vita attraverso gli stili di vita sani e gli screening, il nuovo Piano Nazionale della Prevenzione, il ruolo del National Health Prevention Hub, l’approccio One Health, l’innovazione e l’intelligenza artificiale applicate alla prevenzione.
"La prevenzione è un impegno corale che tutti dobbiamo assumerci anche per garantire la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale. Con la popolazione che invecchia è fondamentale che i cittadini vivano bene, con meno patologie. Per questo lo scorso anno abbiamo aumentato di 300 milioni di euro l’investimento per la prevenzione e abbiamo l’obiettivo di rafforzare gli investimenti", ha dichiarato il Sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato. L’evento ha visto una grande partecipazione da parte dei cittadini sia agli screening sia alle iniziative di informazione e sensibilizzazione che hanno animato il Villaggio della Prevenzione.
"178 relatori nazionali e internazionali, 6 reti e 100 sanitari di IRCCS presenti, 43 società scientifiche, 11 ordini professionali, 2150 registrazioni tra operatori e cittadini, 400 operatori sanitari coinvolti, 1175 screening prenotati. Sono i numeri eloquenti degli Stati Generali della Prevenzione che abbiamo organizzato per trasmettere un messaggio chiave: la prevenzione è il farmaco più potente che abbiamo per tutelare la salute pubblica e migliorare la qualità della vita delle persone. Dobbiamo portare la prevenzione nelle case di tutti e la comunicazione è fondamentale", ha affermato nel suo intervento conclusivo Maria Rosaria Campitiello, Capo Dipartimento della Prevenzione, della Ricerca e delle Emergenze Sanitarie del Ministero della Salute.
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