Fancelli, presidente della Commissione Albo Odontoiatri dell’Ordine dei Medici di Firenze: “Circa un italiano su tre si trova poi a dover affrontare complicazioni entro sei mesi”
"Le cure dentali non sono un bene da mettere in saldo. Il turismo odontoiatrico e il proliferare di cliniche low cost stanno trasformando un diritto fondamentale, la salute orale, in un semplice prodotto da banco. È il momento di alzare la voce e invertire questa deriva pericolosa".
A dirlo è Valerio Fancelli, presidente della Commissione Albo Odontoiatri dell’Ordine dei Medici di Firenze, che lancia un appello a tutela dei pazienti contro i rischi clinici, legali ed economici di scelte apparentemente vantaggiose.
"L’attrattiva di cure a metà prezzo in Croazia o in Albania, organizzate da tour operator con pacchetti ‘chiavi in mano’, non deve farci dimenticare i pericoli concreti di queste pratiche - spiega Fancelli -.
Il presidente della Commissione Firenze mette inoltre in guardia contro la retorica dei "tempi rapidi". "La formazione universitaria italiana e l’aggiornamento obbligatorio annuale dei nostri professionisti – aggiunge Fancelli - sono riconosciuti come un’eccellenza a livello mondiale. Se esistono tempi clinici ben precisi, non è perché qui siamo lenti o vogliamo dilatare i pagamenti: è perché la salute richiede competenza, prudenza e controlli successivi, non blitz di tre giorni con ritorno a casa senza assistenza".
Oltre al fenomeno del turismo dentale, Fancelli accende i riflettori sulle cliniche low cost sul territorio nazionale, spesso finite sotto inchiesta. "In questi giorni – spiega - assistiamo all’ennesima chiusura di centri odontoiatrici a basso costo: dietro prezzi stracciati si nascondono talvolta evasione fiscale, operatori non adeguatamente qualificati, qualità dei materiali scadente e scarsa tracciabilità delle cure".
Il presidente della Commissione mette in guardia da questo tipo di "sciacallaggio sulla salute". "Non possiamo continuare a trattare la salute come una merce qualsiasi. La legge Bersani ha liberalizzato il settore, ma un conto è il commercio, un altro è la salute. Serve un cambio di passo a livello normativo e fiscale per garantire cure accessibili senza dover mettere a rischio la propria sicurezza. Oggi la spesa odontoiatrica in Italia è per il 95% a carico diretto dei cittadini. Se vogliamo davvero tutelare la salute orale, dobbiamo anche pensare a interventi sul cuneo fiscale, che permettano di avere stipendi netti più alti e una maggiore possibilità di accedere ai servizi sanitari, odontoiatrici compresi".
"Il nostro obiettivo – conclude Fancelli – è fare chiarezza, informare e tutelare i cittadini. La salute non può essere svenduta. I pazienti devono chiedersi sempre: a quali rischi mi espongo? Sono sicuro della qualità dei materiali, delle strutture, dell’assistenza futura? Prima di partire per un ‘viaggio del sorriso’, è meglio farsi tutte queste domande e confrontarsi con professionisti qualificati".
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