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Glioma di basso grado: approvazione CHMP per vorasidenib, prima terapia target per le forme IDH mutate

Farmaci Redazione DottNet | 28/07/2025 13:59

In Europa, vorasidenib è la prima e unica terapia mirata approvata per il trattamento del glioma di grado 2 con mutazione IDH (isocitrato deidrogenasi

Servier, Gruppo farmaceutico indipendente globale governato da una Fondazione no-profit, ha annunciato oggi che il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell'EMA ha emesso parere positivo e raccomanda l'approvazione di vorasidenib nell’Unione Europea. La decisione finale della Commissione Europea è attesa nei prossimi mesi.

Vorasidenib è un inibitore dell'isocitrato deidrogenasi 1 (IDH1) e dell'isocitrato deidrogenasi 2 (IDH2), raccomandato dal CHMP come «monoterapia per il trattamento di astrocitomi od oligodendrogliomi di grado 2 prevalentemente non captanti con mutazione IDH1 R132 o IDH2 R172 in pazienti adulti e adolescenti di età pari o superiore a 12 anni e di peso pari o superiore a 40 kg trattati solo con un intervento chirurgico e che non necessitano nell’immediato di radioterapia o chemioterapia».   

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"Se vorasidenib verrà approvato, saremo orgogliosi di poter offrire ai pazienti europei la prima terapia mirata e innovativa che segna una vera rivoluzione per il trattamento del glioma diffuso di grado 2 con mutazione IDH negli ultimi 25 anni. Per i pazienti, vorasidenib rappresenta, infatti, un significativo passo avanti nella lotta contro questo tumore cerebrale raro e incurabile. Questa decisione testimonia ancora una volta l'impegno costante di Servier nel sostenere i pazienti che affrontano sfide di salute complesse offrendo soluzioni terapeutiche innovative", ha dichiarato Claude Bertrand, Executive Vice President Research and Development e Chief Scientific Officer di Servier.

Il parere del CHMP si basa sui risultati dello studio di Fase 3 INDIGO, uno studio globale, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, su vorasidenib in pazienti con glioma di Grado 2 residuo o ricorrente con mutazione IDH1e IDH2, sottoposti a chirurgia come unico trattamento. I risultati di INDIGO sono stati presentati nel 2023 al Congresso annuale della Società Americana di Oncologia Clinica (ASCO) e pubblicati contemporaneamente sul New England Journal of Medicine.

Vorasidenib è stato approvato nel 2024 negli Stati Uniti dalla FDA (Food and Drug Administration) e ha ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio anche in Canada, Australia, Israele, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e Svizzera. Servier ha inoltre presentato domande di autorizzazione all'immissione in commercio nel Regno Unito, in Giappone e in vari altri paesi, dove sono in corso valutazioni da parte delle rispettive autorità sanitarie.

Studio INDIGO (NCT041649011)

Lo studio registrativo di Fase 3 INDIGO ha raggiunto il suo endpoint primario di sopravvivenza libera da progressione (PFS) secondo il Blinded Independent Review Committee (BIRC) e il suo endpoint secondario del tempo all’intervento successivo (TTNI) alla seconda analisi ad interim. L'endpoint primario, la PFS per BIRC, era statisticamente e clinicamente significativo a favore del gruppo vorasidenib. La PFS mediana è stata di 27,7 mesi per il gruppo vorasidenib rispetto a 11,1 mesi per il gruppo placebo (hazard ratio [HR]: 0,39; intervallo di confidenza [CI] al 95%: 0,27, 0,56; P unilaterale =0,000000067). I risultati del principale endpoint secondario del tempo all'intervento successivo (TTNI) alla seconda analisi ad interim e di un endpoint esplorativo, il tasso di crescita tumorale (TGR), sono stati favorevoli per vorasidenib. Il TTNI era statisticamente significativo (HR: 0,26; IC 95%: da 0,15 a 0,43; P=0,000000019). Il TTNI mediano non è stato ancora raggiunto con vorasidenib ed è stato di 17,8 mesi con placebo. Vorasidenib ha anche ridotto il volume tumorale in media del 2,5% (tasso di crescita tumorale -2,5%; IC 95% da -4,7% a -0,2%) ogni 6 mesi, mentre il volume del tumore è aumentato in media del 13,9% (TGR 13,9%; IC 95% da 11,1% a 16,8%) ogni 6 mesi nei pazienti randomizzati a placebo, come valutato dal BIRC.

INDIGO è uno studio di Fase 3 globale, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, che è stato progettato per ottenere la registrazione di vorasidenib per il glioma di grado 2 con una mutazione nel gene che codifica per l'isocitrato deidrogenasi 1 o 2 (IDH1 o IDH2), in cui l’unico trattamento precedentemente utilizzato era l’intervento chirurgico.

Glioma1;2 

I gliomi sono tumori che si sviluppano da cellule gliali o precursori nel sistema nervoso centrale (SNC). La classificazione OMS del 2021 distingue quattro categorie principali di gliomi, compresi i gliomi diffusi degli adulti. I gliomi diffusi sono i tumori cerebrali maligni primari più comuni negli adulti. La patogenesi e la prognosi di questi tumori sono strettamente legate alla presenza (o assenza) di mutazioni in un enzima metabolico, l'isocitrato deidrogenasi (IDH), e sono necessari test molecolari per stabilire una corretta diagnosi. Dal 2021, i gliomi diffusi dell'adulto sono stati suddivisi in sole tre categorie:

    • Astrocitoma con mutazione del gene IDH (grado da 2 a 4 secondo la classificazione OMS dei tumori del SNC).
    • Oligodendroglioma con una mutazione del gene IDH e una co-delezione 1p/19q (grado da 2 a 3 secondo la classificazione OMS dei tumori del SNC).
    • Glioblastoma con un gene IDH wild-type (grado 4 secondo la classificazione OMS dei tumori del SNC).

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