Schillaci: “Passo in avanti per la tutela della salute”. Pella: "La legge sarà fondamentale per avviare iniziative di prevenzione e di sensibilizzazione"
L’Italia ha la prima legge al mondo sull’obesità (clicca qui per scaricare il testo completo): la proposta di legge contenuta nell’Atto della Camera dei Deputati n.741 della XIX Legislatura del 28 dicembre 2022 su "Disposizioni per la prevenzione e la cura dell’obesità" di iniziativa dell’On. Roberto Pella, Presidente dell’Intergruppo parlamentare "Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili", Deputato di Forza Italia, è stata approvata in via definitiva dall’Aula del Senato. La PdL prevede il riconoscimento dell’obesità come una malattia inserendone le prestazioni nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e ponendola a carico del Servizio sanitario e si caratterizza per un approccio integrato alla lotta alla malattia che comprende prevenzione, cura e sensibilizzazione sociale.
L’approvazione della Legge Pella si unisce a un altro traguardo raggiunto lo scorso dicembre necessario per rendere più efficaci le politiche di prevenzione e cura e porre l’Italia come avanguardia nel contrasto alla malattia: l’istituzione di un Fondo mirato per la cura e la prevenzione dell’obesità introdotto dall’emendamento approvato in Finanziaria, sempre a prima firma dell’On.
«L’obesità rappresenta un'emergenza globale, che interessa fortemente anche il nostro Paese. Averla riconosciuta oggi, grazie al voto dell’Aula del Senato, come una vera e propria malattia testimonia la volontà piena di affrontarla come una priorità nazionale. – dichiara l’On. Roberto Pella, Presidente dell'Intergruppo Parlamentare "Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili", Deputato di Forza Italia – Da questo momento l’Italia è il primo Paese al mondo ad avere una legge simile e l’auspicio è che possa farsene anche portavoce a livello europeo: la legge sarà fondamentale per avviare iniziative di prevenzione e di sensibilizzazione, per esempio legandole agli eventi sportivi che si svolgono su tutto il territorio nazionale a partire dai comuni e dalle regioni, e anche campagne di informazione per ridurre lo stigma e gli episodi di bullismo e discriminazione che, purtroppo, questa malattia porta con sé».
"Con l’approvazione del disegno di legge per la prevenzione e la cura dell’obesità, l’Italia compie un importante passo in avanti per la tutela della salute pubblica. Siamo i primi a riconoscere l’obesità come malattia cronica. Parliamo di un problema di salute globale che non riguarda solo gli adulti ma anche i bambini. La costante crescita dell’obesità e l’incidenza sempre più elevata di malattie cronico degenerative, metaboliche e oncologiche correlate non solo mettono a rischio la salute dei nostri cittadini, ma esercitano anche una pressione significativa sul nostro sistema sanitario. Con questa legge si rafforza l’impegno nel contrasto all’obesità puntando in modo determinante sulla prevenzione così come sulla formazione specifica per il personale sanitario. È una risposta importante e concreta per la tutela della salute dei cittadini", commenta il Ministro della Salute, Orazio Schillaci.
La legge si compone di 6 articoli. L’articolo 1 enuncia i princìpi e le finalità della proposta, volta a garantire la tutela della salute e il miglioramento delle condizioni di vita dei pazienti affetti da obesità, definita come una malattia progressiva e recidivante. L’articolo 2 prevede che, al fine di garantire equità e accesso alle cure, i soggetti affetti da obesità usufruiscano delle prestazioni contenute nei livelli essenziali di assistenza (LEA) erogate dal Servizio sanitario nazionale.
L’articolo 3 autorizza, per il finanziamento di un programma nazionale per la prevenzione e la cura dell’obesità, la spesa di 700 mila euro per l’anno 2025, di 800 mila euro per l’anno 2026 e di 1,2 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2027. Alla ripartizione di tali risorse tra le Regioni si provvede con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare entro novanta giorni dall'entrata in vigore della legge, previa intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni, ai fini dell'adozione di iniziative rivolte: alla prevenzione del sovrappeso e dell'obesità, in particolare infantile e delle relative complicanze, nonché al miglioramento della cura delle persone con obesità; al sostegno e alla promozione dell'allattamento al seno quale nutrimento necessario a prevenire l'obesità infantile, sostenendone la continuità fino almeno ai sei mesi di età, come indicato dall'OMS, anche nei luoghi di lavoro e negli asili; alla responsabilizzazione dei genitori nella scelta di un'alimentazione equilibrata per i propri figli e sull'importanza di limitare il consumo giornaliero di alimenti e di bevande con un elevato apporto energetico e con scarse qualità nutrizionali; ad agevolare l'inserimento delle persone con obesità nelle attività scolastiche, lavorative e sportivo-ricreative; alla promozione delle attività sportive e della conoscenza delle principali regole alimentari nelle scuole primaria e secondaria di primo e di secondo grado, finalizzate a migliorare lo stile di vita degli studenti; a promuovere, nel rispetto dell'autonomia delle istituzioni scolastiche, iniziative didattiche extracurriculari per lo svolgimento di attività sportive e volte a rendere consapevoli gli studenti sull'importanza di un corretto stile di vita; alla diffusione, mediante campagne di informazione, tramite i mass media, in collaborazione con gli enti locali, le farmacie, i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, di regole semplici ed efficaci per un corretto stile di vita; all'educazione sulla corretta profilassi dell'obesità e del sovrappeso; a promuovere la più ampia conoscenza dei centri per i disturbi alimentari e per l'assistenza alle persone con obesità esistenti, in modo da favorire l'accesso a tali strutture, anche in una prospettiva di prevenzione delle malattie connesse all'obesità.
Viene poi stabilito che, al fine di promuovere la formazione e l'aggiornamento in materia di obesità e sovrappeso degli studenti universitari, dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e del personale del Servizio sanitario nazionale che intervengono nei processi di prevenzione, diagnosi e cura dell'obesità, è autorizzata la spesa di 400 mila euro annui a decorrere dal 2025. L’articolo 4 prevede l’istituzione, presso il Ministero della salute, dell’Osservatorio per lo studio dell’obesità, cui sono attribuiti compiti di monitoraggio, studio e diffusione degli stili di vita della popolazione italiana. L’articolo 5 autorizza la spesa di 100 mila euro annui a decorrere dal 2025 affinché il Ministero della salute promuova campagne di informazione, di sensibilizzazione e di educazione per lo sviluppo di un corretto stile di alimentazione e per favorire la pratica dell’attività fisica. L'articolo 6 prevede infine, in merito alle Disposizioni finanziarie, che agli oneri derivanti dall'attuazione degli articoli 3 e 5, pari a 1,2 milioni di euro per l'anno 2025, a 1,3 milioni di euro per l'anno 2026 e a 1,7 milioni di euro a decorrere dall'anno 2027, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo previsto dalla legge di bilancio per il 2025.
La legge sull'obesità, attesa da tempo, "rappresenta un passo storico e un deciso passo avanti per la salute pubblica, considerata l'allarmante crescita dei numeri e delle complicanze dell'obesità in Italia e nel mondo". Così la Società italiana dell'obesità (Sio) in una nota, commentando l'approvazione della prima normativa al mondo sulla prevenzione e la cura di questa patrologia. L'assemblea del Senato, questa mattina, ha infatti votato il Ddl contenuto nell'atto della Camera dei deputati n.741 della XIX Legislatura del 28 dicembre 2022, riguardante 'Disposizioni per la prevenzione e la cura dell'obesità', in precedenza approvata dalla Camera, che ha come promotore e primo firmatario l'onorevole Roberto Pella, capogruppo di Forza Italia in Commissione Bilancio e presidente dell'Intergruppo parlamentare Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili. L'atto legislativo prevede un approccio integrato nella lotta all'obesità che include prevenzione, cura e sensibilizzazione sociale.
Il World Obesity Atlas prevede che l’impatto economico globale del sovrappeso e dell'obesità raggiungerà 4,32 trilioni di dollari all'anno entro il 2035, se le misura di prevenzione e cura non miglioreranno, ricorda la società scientifica. L'approvazione della prima legge al mondo volta a contrastare l'obesità è arrivata in coincidenza con l'apertura, a Trieste, del XII Congresso nazionale Sio, che vede riuniti i maggiori esperti italiani e internazionali. "La Società italiana dell'obesità è molto felice per l'approvazione della legge Pella", commenta Rocco Barazzoni, presidente Sio. Si tratta di "un passaggio storico che conferma in maniera definitiva, per la prima volta al mondo, una legislazione specifica e sistematica dell'obesità come malattia, un punto di non ritorno e motivo di orgoglio per l'Italia. Siamo soddisfatti anche perché la nostra società scientifica ha contribuito alla realizzazione di questo importante passo avanti", evidenzia. Nel ringraziare l'onorevole Pella e tutti i parlamentari, Barazzoni osserva che "ci attende ancora molto lavoro per portare nella pratica clinica quotidiana e tra i pazienti la possibilità di accedere alla prevenzione e alle cure che sono centrali nella legge, ma ancora non sono disponibili per tutti i cittadini".
«Oggi è un momento storico per il nostro Paese: con l’approvazione del Senato della proposta di legge, a prima firma dell’On. Roberto Pella, che prevede il riconoscimento dell’obesità come una malattia, l’Italia diventa il primo Paese al mondo a dotarsi di una legge specifica per la prevenzione e la cura di questa patologia cronica e recidivante. Si tratta di un atto di grande responsabilità verso i milioni di persone che ci convivono e una svolta nel panorama globale della salute pubblica», commenta Alfredo Galletti, Corporate Vice President e General Manager di Novo Nordisk Italia, in relazione al voto favorevole del Senato del disegno di legge "Disposizioni per la prevenzione e la cura dell’obesità". «L’obesità è una malattia multifattoriale molto complessa – prosegue Galletti – che può portare a gravi conseguenze e complicanze per chi ci convive, in particolare cardiovascolari, e che si porta dietro anche un pesante stigma sociale che incide sulla qualità della vita delle persone e delle loro famiglie. Questa legge rappresenta un riconoscimento istituzionale fondamentale e ci auguriamo che possa contribuire a costruire una maggiore consapevolezza, basata su inclusione e prevenzione». Novo Nordisk, da sempre impegnata nella lotta all’obesità, sottolinea l’importanza di promuovere un approccio a 360 gradi alla malattia, che coinvolga sistema sanitario e istituzioni: «L’obiettivo – conclude Galletti – è garantire a ogni persona che vive con obesità l’accesso a cure efficaci, supporto adeguato e condizioni favorevoli per uno stile di vita sano. La legge approvata oggi rappresenta un passo decisivo verso questo traguardo».
«Oggi è una giornata molto importante, finalmente le persone con obesità vedono riconosciuta da una legge dello Stato la propria malattia e il diritto a essere tutelate - dichiara Iris Zani Presidente di FIAO – Federazione Italiana Associazioni Obesità, in relazione al voto favorevole con cui l’Aula del Senato ha approvato oggi la proposta di legge di iniziativa dell’on. Roberto Pella su "Disposizioni per la prevenzione e la cura dell’obesità" – Con l’approvazione di una legge, la prima al mondo, che riguarda la salute delle persone che vivono con obesità viene finalmente lanciato un chiaro messaggio a tutela di queste persone, quello cioè che non si tratta di un atteggiamento sbagliato nei confronti del cibo, né di una condizione di esclusiva responsabilità del paziente, ma di una malattia, che come tale va affrontata».
«L’approvazione di una legge come questa – prosegue Iris Zani - significa assicurare ai pazienti un accesso migliore alle cure e garantire finanziamenti che nei prossimi anni permettano di gestire in modo autonomo le azioni di prevenzione che vanno effettuate, in particolare sulla popolazione più giovane e quindi a livello scolastico, e soprattutto poter effettuare campagne di sensibilizzazione, sia verso i pazienti, che spesso non sono consapevoli di avere un problema e di dover chiedere aiuto, sia verso la collettività, per meglio comprendere questa malattia, che fino ad ora troppo spesso non era considerata tale». «Il risultato raggiunto oggi, che è molto importante, – conclude la Presidente di FIAO e di Amici Obesi Onlus - non va inteso però come un punto di arrivo, ma come un punto di partenza. Bisognerà iniziare a lavorare sulla programmazione delle azioni da mettere in atto, ma soprattutto sulla richiesta fattiva dell’inserimento nei Lea di tutte quelle prestazioni di cui necessita un paziente come quello con obesità, che va curato su un piano multidisciplinare. Auspichiamo infine, altrettanto celermente, il riconoscimento dell’obesità come malattia cronica con approvazione del Piano Nazionale Cronicità, un passo fondamentale per lo sviluppo di un sistema di prevenzione e accesso alle cure più efficace e per una gestione omogenea su tutto il territorio nazionale».
Orari più flessibili, supporto ai giovani medici nelle AFT e risorse per il funzionamento delle Case di Comunità in linea con il PNRR. I tempi più complessi rinviati alla prossima tornata contrattuale, adesso è corsa all'accordo
Tra chi ha patologie croniche solo il 46% ha una percezione positiva
Il mancato raggiungimento comporta anche una perdita stimata di PIL pari a circa 11 miliardi di euro
Lo studio delinea un quadro preciso dei caregiver non professionisti in Europa, ossia milioni di donne e uomini che assistono una persona cara in perdita di autonomia
Il Young Innovators Business Forum è un’intera giornata gratuita con un ricco calendario scadenzato dai keynote speech, panel, round table e networking
Roche promuove la quarta edizione del progetto “#afiancodelcoraggio”, volto alla premiazione del racconto scritto da una persona – di sesso maschile che abbia raggiunto la maggiore età – che viva a fianco di una paziente oncologica o onco-ematologica
Trenta agenzie del farmaco si sono unite per sensibilizzare sui rischi
Commenti