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Anestesisti rianimatori, pronti a chiudere presto il Ccnl

Anestesia e Rianimazione Redazione DottNet | 02/10/2025 18:53

Aaroi-Emac, ma prima un confronto su alcuni punti

Affrontare la trattativa per il triennio 2022-2024 con la volontà di concluderla positivamente, lavorando sulla parte normativa del Contatto collettivo nazionale (Ccnl) per l'area sanità in discussione da oggi solo con pochi interventi puntiformi, ma non per questo di poco rilievo, previo il riscontro di iniziative concrete finalizzate all'avvio a strettissimo giro della trattativa per il successivo Triennio 2025-2027. Questa la posizione espressa dal presidente nazionale Aaroi-Emac (Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani, Emergenza area critica), Alessandro Vergallo, nel corso della riunione in Aran che ha aperto la trattativa per il rinnovo del Ccnl 2022-2024 per l'area sanità.

    "Non possiamo che apprezzare la presenza, nell'Atto di indirizzo, di una volontà esplicita di dar avvio in tempi rapidi alla trattativa del triennio contrattuale successivo - afferma Vergallo -. È chiaro che un effettivo riscontro di segnali concreti in questa direzione condizionerà positivamente anche la nostra disponibilità a procedere rapidamente alla firma del contratto 2022-2024". "Nell'Atto di Indirizzo abbiamo già individuato alcuni punti dei quali sarà necessario discutere - spiega Vergallo -, poiché prevedono innovazioni che dovranno poi essere concretamente calate nell'articolato contrattuale e quindi nell'organizzazione del lavoro.

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Un esempio a tal proposito è costituito dalla possibilità di prevedere prestazioni da svolgersi 'a distanza' in regime di Pronta Disponibilità, che per evidenti ragioni l'Aaroi-Emac sostiene non possano avvenire in Anestesia e Rianimazione o in Emergenza-Urgenza. Per il resto si tratterà di sottoporre la parte normativa del Ccnl in essere ad una messa a punto che lo renda più esigibile. Questo ci consentirà poi di discutere con maggior ponderazione altre innovazioni e novellazioni normative molto impegnative, che se pretendessimo di portare a termine in questa tornata contrattuale ne causerebbero un considerevole ritardo, che si trascinerebbe in quella a venire. "Sul piano economico - conclude Vergallo - sarà necessario concentrarsi sul miglior appostamento nelle varie voci stipendiali delle buste paga degli aumenti contrattuali già stanziati".

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