La Presidente FIAO, Iris Zani: "È una conquista, ma anche un punto di partenza: ora occorre lavorare per la sua attuazione, per assicurare pari dignità nrlle cure si deve approvare il Piano Nazionale Cronicità"
«Garantire pari dignità alle persone con obesità per favorire l’accesso alle terapie, approvazione del Piano Nazionale Cronicità e inserimento nei LEA». Parte da qui l’appello che Iris Zani, Presidente di FIAO, lancia ad una settimana dall’approvazione della proposta di legge "Disposizioni per la prevenzione e la cura dell’obesità", che aggiunge «È essenziale considerare e trattare l’obesità come una malattia vera e propria, al pari delle altre patologie croniche non trasmissibili, piuttosto che come una semplice questione di scelte alimentari sbagliate o responsabilità individuali. Questa legge segna un'importante inversione di rotta, ma deve essere vista come un punto di partenza».
A fargli eco, in occasione di una conferenza stampa che la Federazione Italiana Associazioni Obesità ha organizzato oggi a Roma alla presenza del Ministro della Salute Orazio Schillaci, dell’On Roberto Pella e del prof.
«Con la Legge Pella l’Italia è la prima al mondo a riconoscere l’obesità come malattia cronica. Un primato significativo perché sappiamo bene che l’obesità è un problema di salute globale che non riguarda solo gli adulti ma anche i bambini. Questo provvedimento si inserisce nel solco di quanto in questi anni abbiamo già avviato per dare una spinta forte alla prevenzione. Ora lavoreremo per dare attuazione alla legge e sono certo che anche con il coinvolgimento attivo delle associazioni, come la FIAO, raggiungeremo altri importanti traguardi», così il Ministro della Salute, Orazio Schillaci. «Questa legge, la prima al mondo di questo genere, - dichiara l’On. Roberto Pella - sarà fondamentale per avviare iniziative di prevenzione e di sensibilizzazione, oltre che di cura, in favore di pazienti e cittadini, per esempio legandole agli eventi sportivi che si svolgono su tutto il territorio nazionale nei comuni e nelle regioni, o anche attraverso campagne di informazione per ridurre lo stigma e gli episodi di bullismo e discriminazione che, purtroppo, questa malattia porta con sé. Sono particolarmente contento che questo traguardo sia stato tagliato insieme, in maniera corale, dando seguito alle istanze espresse da Associazioni e Società Scientifiche. L’obesità rappresenta un'emergenza globale, oggi e nelle proiezioni di sostenibilità di tutti i sistemi sanitari, e sarà proprio dal nostro Paese che potrà partire un'azione strutturata per affrontarla con serietà e strumenti adeguati, nell'interesse della salute di tutti i cittadini e delle nostre comunità».
Un passo importante anche per il Prof. Andrea Lenzi - Presidente CNBBSV - Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Presidente Onorario HCI - Health City Institute e il Prof. Luca Busetto, Professore in Nutrizione Dipartimento di Medicina Università degli Studi di Padova e Vicepresidente della European Association for the Study of Obesity. «Il riconoscimento dell’obesità come malattia – dichiara il Prof. Lenzi - in termini di impatto clinico, economico e sociale per il trattamento e la gestione delle patologie ad essa correlate, rappresenta una sfida che, se non adeguatamente affrontata, condizionerà le generazioni future con importanti conseguenze negative sul sistema sanitario e sull’intera società. Questa nuova legge pone l’Italia in una posizione di primo piano a livello globale per il suo impegno istituzionale al contrasto della malattia, sia in termini di prevenzione che di cura». «L’obesità è una malattia eterogenea e multifattoriale influenzata da fattori genetici, ambientali e psicologici – aggiunge il Prof. Busetto. - Il contrasto a questa condizione include anche la lotta contro lo stigma che colpisce le persone obese, e la nuova legge rappresenta un importante punto di svolta nel riconoscerne la complessità e l’impatto. È essenziale promuovere l’uso di un linguaggio corretto, rispettoso, e scientificamente accurato, come quello proposto dalla tassonomia implementata dalla European Association for the Study of Obesity (EASO), da parte di tutti i cittadini». L’evento - organizzato da FIAO - è stato realizzato con il contributo non condizionato di Novo Nordisk.
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