Canali Minisiti ECM

La Manovra si ridimensiona: si va verso aumenti di stipendio meno sostanziosi per dottori e infermieri, saltano 10mila assunzioni

Sanità pubblica Redazione DottNet | 15/10/2025 15:36

Con meno fondi disponibili, le risorse per la valorizzazione del personale sanitario – un punto cruciale per contrastare l’emorragia di medici e infermieri verso il settore privato o l’estero – verranno necessariamente ridotte

La sanità pubblica italiana esce notevolmente ridimensionata dal Documento programmatico di bilancio (Dpb) presentato nei giorni scorsi in Consiglio dei ministri dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, in vista della prossima legge di bilancio. Il settore, già provato da anni di sottofinanziamento e aggravato dall’emergenza pandemica, si trova nuovamente a fare i conti con tagli e riduzioni che rischiano di minare ulteriormente la tenuta del Servizio sanitario nazionale (SSN).

Nel triennio 2025-2027, il piano economico prevede una drastica riduzione delle assunzioni: 10.000 operatori sanitari in meprofessno, tra medici e infermieri, rispetto a quanto originariamente previsto. Un taglio che avrà un impatto diretto non solo sull'efficienza delle strutture ospedaliere, ma anche sulla qualità dell'assistenza ai cittadini.

pubblicità

Per il 2025, viene confermato l’aumento del fondo sanitario nazionale di 2,4 miliardi di euro rispetto allo stanziamento già fissato nella precedente legge di bilancio. Il totale degli incrementi, secondo i calcoli ufficiali, ammonterebbe a circa 6 miliardi, anche se il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) parla di 7 miliardi. Tuttavia, questa cifra include anche 1,3 miliardi già previsti e contabilizzati per l’anno in corso, rendendo la comunicazione del Mef leggermente ottimistica rispetto al reale margine di manovra.

Va comunque sottolineato che, in termini assoluti, si tratta del maggior incremento mai registrato nel fondo sanitario nazionale in un singolo anno. Tuttavia, il passo in avanti si arresta bruscamente guardando agli anni successivi. Giancarlo Giorgetti ha infatti operato una decisa "sforbiciata" al budget futuro: per il 2027, i fondi aggiuntivi scendono da 3,5 miliardi a 2,6 miliardi, cifra che viene replicata anche per l’anno seguente. Una contrazione significativa, soprattutto se confrontata con la proposta iniziale avanzata dal ministro della Salute Orazio Schillaci, che puntava ad aumenti fino a 5 miliardi di euro annui. Di fatto, la versione finale del Dpb dimezza le ambizioni originarie in materia di investimenti sanitari.

Le conseguenze più immediate di questi tagli si rifletteranno sul piano assunzioni del personale sanitario. Già nel 2025 si prevede una riduzione degli ingressi rispetto agli obiettivi iniziali: i medici assunti saranno solo 1.500, rispetto ai 2.300 precedentemente programmati. Per quanto riguarda gli infermieri, si passa dai 9.700 preventivati a soli 5.000 ingressi. Il risultato è che, al termine del triennio, il SSN potrà contare su 20.000 nuove assunzioni, invece delle 30.000 ipotizzate nei primi progetti. Una diminuzione di forza lavoro che rischia di lasciare scoperte intere aree sanitarie, già oggi in difficoltà.

Oltre alla questione occupazionale, anche gli aumenti stipendiali per i professionisti della salute sembrano destinati a essere più contenuti rispetto alle promesse iniziali. Con meno fondi disponibili, le risorse per la valorizzazione del personale sanitario – un punto cruciale per contrastare l’emorragia di medici e infermieri verso il settore privato o l’estero – verranno necessariamente ridotte.

La reazione delle sigle sindacali non si è fatta attendere. Pierino Di Silverio, segretario nazionale del sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed, ha lanciato un duro monito: "Sia chiaro – ha dichiarato – che senza investimenti robusti sul personale, il sistema sanitario nazionale non reggerà”. Il segretario ha anche evidenziato come il personale sanitario stia pagando il prezzo più alto delle scelte di bilancio, dopo anni di sacrifici, turni massacranti e una pandemia che ha messo a nudo tutte le fragilità strutturali del sistema. A suo avviso, i numeri contenuti nel Dpb rappresentano un segnale preoccupante, che rischia di spingere sempre più professionisti a lasciare il settore pubblico, aggravando ulteriormente la carenza di personale.

Intanto, aumentano le preoccupazioni anche tra le Regioni, chiamate a gestire localmente le politiche sanitarie. I governatori temono di non riuscire a garantire i livelli essenziali di assistenza (LEA) con risorse così risicate, soprattutto in contesti già fortemente in sofferenza come quelli delle aree interne e del Mezzogiorno. In sintesi, sebbene l’aumento dei fondi per il 2025 rappresenti una buona notizia a prima vista, le prospettive a medio termine delineano un quadro allarmante. Meno fondi per gli anni successivi, meno assunzioni e stipendi meno competitivi rischiano di compromettere la qualità e la tenuta della sanità pubblica, proprio in un momento storico in cui si sarebbe dovuto puntare su un rilancio strutturale del settore.

Commenti

I Correlati

Crialesi: “I dati aggiornati confermano una crescita costante della popolazione over 65. Questo fenomeno si accompagna a un divario crescente tra aspettativa di vita e anni vissuti in buona salute o in piena autonomia”

Sei aree di competenza, dalla telemedicina alle nuove terapie

Al via anche il diario psico-fotografico per superare la malattia umanizzando le cure. Il direttore generale Maurizio di Mauro: Il progetto si inserisce a pieno titolo nella traiettoria di presa in carico olistica dei pazienti oncologici

Ancora oggi le donne sono troppo schiacciate dal peso della famiglia e dalla mancanza di un Servizio Sanitario efficacemente orientato in ottica di genere

Ti potrebbero interessare

Più formazione per vincere sfida arresto cardiaco improvviso

I vaccini sono adattati alla variante JN.1. Possibile la co-somministrazione dei nuovi vaccini aggiornati con altri

Bellantone: "la sicurezza dell’assistito è un pilastro fondamentale della qualità delle cure ed è un diritto inalienabile di ogni persona"

"Uso corretto delle risorse non avviene in tutte le regioni"

Ultime News

Più letti