Canali Minisiti ECM

Protesi o lipofilling per l’aumento del seno? Uno studio italiano segna una svolta nella chirurgia plastica

Medicina Estetica Redazione DottNet | 22/10/2025 13:52

Gentile: "La chiave è scegliere la tecnica in base alle caratteristiche anatomiche della paziente e alle sue aspettative"

– È firmato dal professor Pietro Gentile, associato di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva all’Università di Roma Tor Vergata e chirurgo plastico di fama internazionale, uno studio destinato a fare scuola nel campo della chirurgia estetica. Pubblicata sulla prestigiosa rivista Aesthetic Plastic Surgery, la ricerca – un trial clinico randomizzato dal massimo livello di evidenza scientifica (Ebm Level 1) – confronta per la prima volta in modo diretto le due principali tecniche di mastoplastica additiva: l’inserimento di protesi mammarie e il lipofilling, ovvero l’innesto di grasso autologo. Lo studio, intitolato ‘Breast Implants or Lipofilling in Augmentation Mammoplasty? A Randomized, Open-Label, Controlled Trial‘, ha coinvolto 185 pazienti, suddivise in due gruppi: 95 sottoposte a mastoplastica con protesi e 90 a lipofilling, con un follow-up clinico fino a quattro anni.

I risultati, a 12 mesi dall’intervento, parlano chiaro: l’87,5% delle pazienti con protesi ha ottenuto un risultato estetico giudicato "eccellente", contro il 70% del gruppo lipofilling. Tuttavia, quest’ultima tecnica ha mostrato vantaggi significativi in termini di naturalezza, armonia e capacità di correggere eventuali deformità toraciche, come pectus excavatum o carinatum, e asimmetrie mammarie.

GENTILE: SCEGLIERE LA TECNICA IN BASE ALLE CARATTERISTICHE ANATOMICHE

pubblicità

"Il nostro studio dimostra che entrambe le tecniche sono sicure ed efficaci– spiega Gentile- Le protesi garantiscono una maggiore stabilità volumetrica, mentre il lipofilling permetterisultati più naturali e personalizzati. La chiave è scegliere la tecnica in base alle caratteristiche anatomiche della paziente e alle sue aspettative". Oltre ai risultati clinici, lo studio evidenzia un importante cambio di paradigma nella chirurgia estetica: sempre più orientata verso l’evidence-based medicine e la personalizzazione del trattamento. Non più quindi un approccio standardizzato, ma un percorso su misura che tenga conto di fattori individuali come la forma del torace, eventuali asimmetrie, e i desideri specifici di chi si sottopone all’intervento. Una ricerca tutta italiana che si impone nel panorama internazionale, e che segna un ulteriore passo avanti verso una chirurgia plastica moderna, sicura e guidata dalla scienza.

Commenti

I Correlati

Occhi puntati anche alla Legge di Bilancio. Senza risorse centralità e attrattività della medicina territoriale resterebbero solo sulla carta

Orari più flessibili, supporto ai giovani medici nelle AFT e risorse per il funzionamento delle Case di Comunità in linea con il PNRR. I tempi più complessi rinviati alla prossima tornata contrattuale, adesso è corsa all'accordo

Soddisfazione per la proposta del programma scientifico e politico che hanno visto una partecipazione intensa dei delegati

Scotti: “Medici di medicina generale troppo pochi, solo 68 ogni 100mila abitanti”

Ti potrebbero interessare

Continuano a crescere i pazienti di medicina estetica, con filler e tossina botulinica protagonisti. Se ne parla al congresso FIME - Federazione Italiana Medici Estetici che si terrà a Napoli dal 13 al 15 settembre

Una ricerca effettuata nel Regno Unito dimostra che il clima e l'esposizione al sole possono influenzare il dosaggio necessario per ottenere risultati ottimali

“Interventi non chirurgici quasi il doppio di quelli chirurgici, premiati per efficacia e sicurezza”. Al secondo posto le iniezioni di acido ialuronico

La testimonianza del medico ucraino al congresso FIME - Federazione italiana medici estetici, che si terrà a Napoli dal 13 al 15 settembre 2024

Ultime News

Più letti