
Dopo 6 mesi miglioramento significativamente maggiore
La terapia con cellule staminali è collegata a un minor rischio di insufficienza cardiaca e di conseguenti ricoveri ospedalieri rispetto alle cure standard dopo un infarto: lo rivela uno studio clinico pubblicato sul British Medical Journal condotto all'Università di Shiraz in Iran. Secondo i ricercatori questa tecnica potrebbe rappresentare una preziosa procedura aggiuntiva per i pazienti dopo un infarto, per prevenire una successiva insufficienza cardiaca e ridurre il rischio di futuri eventi avversi. I ricercatori hanno valutato l'impatto dell'infusione diretta di cellule staminali nelle arterie coronarie (i vasi che ossigenano il cuore) dopo un infarto sullo sviluppo di insufficienza cardiaca nell'arco di tre anni.
Questa tecnologia è clinicamente testata per semplificare il trattamento della fibrillazione atriale grazie a un rilascio di energia più preciso e a una mappatura integrata che garantisce maggiore sicurezza ed efficacia
"La causa della ipertensione arteriosa essenziale viene considerata sconosciuta. È realmente cosí? Molto verosimilmente no"
Uno studio indaga per la prima volta l’incidenza dell’infezione da COVID-19 nelle persone con scompenso cardiaco e dà un contributo per formulare specifiche indicazioni di prevenzione e trattamento
Il focus della ricerca è l’impiego di terapie geniche innovative basate su DNA e RNA progettate per agire direttamente sulla proteina responsabile della patologia
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
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