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Il 90% delle donne ha almeno un fattore di rischio cardiovascolare

Cardiologia Redazione DottNet | 30/10/2025 13:37

Campagna Cittadinanzattiva-Federfarma su medicina di genere

Il 90% delle donne presenta almeno un fattore di rischio cardiovascolare, il 37,4% presenta anomalie all'esame dell'elettrocardiogramma (Ecg), soprattutto legate al ritmo cardiaco (50%) e alla conduzione intraventricolare (41,2%).  Inoltre, tra le donne con anomalie nell'Ecg, il 23,6% è in sovrappeso e il 13,2% in condizione di obesità. Al quadro si aggiungono fattori di rischio quali sedentarietà (57,2%), fumo (31,8%) e ipercolesterolemia pregressa (28,2%) ed è particolarmente allarmante il dato relativo alle donne già diagnosticate e in trattamento antipertensivo: quasi 3 su 10 (29,3%), infatti, mostrano valori pressori ancora alti, segnale di possibili problemi di aderenza terapeutica o di efficacia del trattamento.

Sono questi i principali dati emersi dalla seconda edizione della campagna 'Cuore in farmacia', iniziativa di promozione della salute nell'ambito della medicina di genere realizzata da Cittadinanzattiva in collaborazione con Federfarma. All'iniziativa hanno aderito 234 farmacie associate a Federfarma, distribuite in sei Regioni (Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Campania e Puglia) e sono state coinvolte 2.328 donne tra i 40 e i 60 anni, fascia particolarmente a rischio, attraverso un percorso di prevenzione cardiovascolare gratuito.

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"Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di mortalità femminile e dopo la menopausa il rischio aumenta, ma, nonostante ciò, molte donne non si sottopongono a dei controlli periodici", ha spiegato Claudia Ciriello, responsabile del progetto per Cittadinanzattiva durante il convegno di presentazione del report oggi a Roma. "Le donne spesso non hanno abbastanza informazioni per poter prevenire queste patologie - ha spiegato Francesca Moccia, vice segretaria generale di Cittadinanzattiva -. Per questo servono iniziative concrete di salute di prossimità: laddove le persone vivono e ci sono presidi territoriali come le farmacie, si può agire attivamente per tutelare il diritto alla salute". "La farmacia - ha aggiunto Marco Cossolo (nella foto), presidente di Federfarma nazionale - è il presidio sanitario più vicino al cittadino, soprattutto nei piccoli centri, dove accedere ai servizi sanitari è più difficoltoso. Grazie alla telemedicina in farmacia la prevenzione e gli screening diventano a portata di tutti".  "L'accessibilità dei controlli su tutto il territorio è un aspetto fondamentale della prevenzione - ha concluso Sergio Iavicoli, direttore generale della prevenzione al Ministero della Salute. Pensare alla medicina territoriale senza le farmacie è impossibile, sia per la loro presenza capillare che per il rapporto fiduciario con i cittadini". 
  

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