
Studi di fase 3 in forme recidivante e primariamente progressiva
Un nuovo farmaco riduce significativamente, rispetto ad altre terapie, le ricadute nei pazienti con sclerosi multipla. Lo dimostra lo studio di fase 3 'Fenhance 2', sulla molecola fenebrutinib, un inibitore della tirosin-chinasi di Bruton (Btk) che ha ridotto significativamente il tasso annualizzato di ricadute (Arr) rispetto a teriflunomide su un periodo di trattamento di almeno 96 settimane nei pazienti con sclerosi multipla recidivante. Anche lo studio pivotale di Fase 3 'Fentrepid', che ha valutato fenebrutinib confrontato con ocrelizumab in pazienti con sclerosi multipla primariamente progressiva, ha raggiunto il suo endpoint primario. I risultati hanno mostrato che fenebrutinib è risultato non inferiore rispetto a ocrelizumab, l'unica terapia approvata per la patologia, nel ritardo nell'insorgenza della progressione in un periodo di trattamento di almeno 120 settimane.
British Medical Journal, hanno bassa affidabilità gli studi sull'argomento
Dal 2016 più che raddoppiati sia la prevalenza d’uso che i consumi di psicofarmaci tra i bambini. I consumi di antibiotici restano elevati, specie al Sud, segnalando ancora un uso non sempre appropriato
Migliore profilo di sicurezza con efficacia paragonabile a quella dei corticosteroidi standard
Per antidiabetici 1,45 miliardi, il 23,9% assume male i farmaci. Secondo la Relazione del Ministero della Salute, il diabete colpisce circa il 6,2% della popolazione italiana con una prevalenza in aumento soprattutto al Sud
Via libera da Aifa, riduce i sintomi intestinali senza l'uso di steroidi
Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi
Lo rivela la prima analisi globale sull'argomento pubblicata sulla rivista The Lancet e condotta dal Global Research on Antimicrobial Resistance (Gram) Project
La dose giornaliera del farmaco contro il diabete ha preservato la cognizione e ritardato il declino di alcuni tessuti
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