
Uil Fpl e Cnai, "sospendere l'introduzione della nuova figura e aprire un tavolo"
Un coro di 'no' si leva contro l'istituzione della nuova figura dell'assistente infermiere. Cnai e Uil Fpl hanno riunito, insieme alla Federazione Europea degli Infermieri (Efn), un'ampia coalizione di esponenti infermieristici del mondo accademico, organizzativo e professionale, unitamente alle rappresentanze associative e sindacali degli Operatori socio sanitari, che denunciano quello che definiscono un "precedente pericoloso per la salute pubblica": una mossa che - a detta di Cnai e Uil Fpl - "dietro il pretesto di colmare la carenza di personale, introduce operatori con formazione inadeguata a svolgere competenze infermieristiche, mettendo a repentaglio la sicurezza dei pazienti".
Diverse le criticità sollevate dalle associazioni. In primis, ci sarebbe un aumento del rischio clinico: "affidare determinate mansioni a personale senza una solida base formativa (500 ore contro i 3 anni e le 4600 ore di un corso di laurea in infermieristica) aumenta esponenzialmente il rischio di errori, complicanze e decessi evitabili. Stando alle evidenze scientifiche internazionali, una riduzione del 10% di infermieri qualificati aumenta del 7% la mortalità ospedaliera", si legge nella nota diffusa da Cnai e Uil Fpl. Inoltre, "i dati internazionali dimostrano che i costi derivanti da danni ai pazienti, turnover del personale e degenze più lunghe superano di gran lunga i presunti risparmi sul costo del lavoro". Infine, denunciano ancora Cnai e Uil Fpl, questa misura porterà a una svalorizzazione della professione: "invece di investire per rendere la professione infermieristica più attrattiva, si sceglie una 'scorciatoia' che dequalifica l'assistenza, aumenta il demansionamento e accelera la 'fuga' di professionisti verso l'estero o altri settori, aggravando la crisi".
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