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Influenza 2025, boom di casi nel Regno Unito. In Italia la curva torna a salire: «Vaccinarsi è fondamentale»

Infettivologia Redazione DottNet | 24/11/2025 13:06

Nel Regno Unito contagi triplicati: gli esperti italiani invitano alla prevenzione.

Nel Regno Unito i casi di influenza registrati dal National Health Service hanno superato di oltre tre volte quelli dello stesso periodo del 2024, con un incremento particolarmente evidente tra giovani adulti e bambini in età scolare. Una situazione che ha spinto le autorità sanitarie britanniche a lanciare un appello urgente alla vaccinazione.

In Italia, intanto, la stagione influenzale è alle prime battute ma mostra già segnali di crescita. I dati provenienti dall’estero, uniti all’imminente calo delle temperature, suggeriscono l’importanza di non farsi trovare impreparati e di ricorrere tempestivamente alla vaccinazione antinfluenzale.

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«La curva è in progressiva salita e le segnalazioni di casi aumentano di giorno in giorno. È ancora presto per prevedere l’andamento dei prossimi mesi, anche perché molto dipenderà dalle condizioni meteorologiche», osserva il virologo Fabrizio Pregliasco, docente all’Università di Milano e direttore scientifico di Osservatorio Virusrespiratori.it. «Con un virus sempre più abile nel eludere il sistema immunitario e una stagione influenzale anticipata, la prevenzione resta la strategia più efficace. Questo è il momento giusto per vaccinarsi, soprattutto per le persone più fragili».

Gli anziani, i bambini e i pazienti con patologie croniche restano infatti i più esposti al rischio di complicanze respiratorie, come bronchiti, riacutizzazioni d’asma e polmoniti.

«Chi appartiene a queste categorie dovrebbe vaccinarsi all’inizio della stagione, prima che il virus circoli ampiamente, perché servono circa due settimane affinché l’organismo sviluppi una protezione adeguata», prosegue Pregliasco. «L’influenza non è un semplice raffreddore: ogni anno provoca milioni di casi e migliaia di ricoveri. Per i soggetti fragili rappresenta una minaccia costante, insieme ad altre infezioni respiratorie come RSV, polmonite e COVID-19. La vaccinazione antinfluenzale – anche in co-somministrazione con il vaccino anti-COVID aggiornato – resta la difesa principale per ridurre la gravità dei sintomi, le complicanze e la pressione sul sistema sanitario».

Il virologo ricorda inoltre il ruolo degli anticorpi monoclonali nella protezione dei bambini più piccoli contro il virus respiratorio sinciziale: «Lo scorso anno hanno contribuito a ridurre in modo significativo i casi di bronchiolite. In attesa dei nuovi vaccini destinati ad anziani e donne in gravidanza, è fondamentale continuare a utilizzarli».

Accanto al vaccino, gli esperti raccomandano anche l’adozione di comportamenti di buon senso per limitare la circolazione dei virus: uso della mascherina in ambienti chiusi e affollati, igiene frequente delle mani, e isolamento in caso di sintomi.

Maggiori informazioni su virusrespiratori.it.

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