Realizzazione a metà per la legge sulle cure palliative ad un anno dalla sua entrata in vigore un anno fa, nell'aprile del 2010, dopo essere stata approvata alla Camera dei Deputati all'unanimità, in un'occasione di rara concordia. La norma prevedeva la realizzazione di due network, quello sulle cure palliative e un secondo sulla terapia del dolore per l'accesso alle cure delle oltre 250 mila persone che ogni anno giungono alla fase finale della vita. Oggi, le due reti non sono ancora costituite e i due rami della riforma viaggiano a diverse velocità: gli hospice per le cure palliative aumentano, soprattutto al Nord, mentre i centri per la terapia del dolore non sono in rete, anzi, non sono neanche abbastanza perché quelli in grado di fornire prestazioni complete sono solo 54 in tutta Italia.
Un bilancio in chiaroscuro quello che emerge da due corposi documenti che hanno effettuato una ricognizione della situazione: la relazione al Parlamento presentata dal Ministero della Salute e la Seconda Rilevazione sugli hospice in Italia, realizzata dalla Società italiana di Cure Palliative, la Fondazione Isabella Seragnoli e Fondazione Floriani. ''Ad un anno dalla legge era impensabile che fossero attivate entrambe le reti - afferma Marco Spizzichino, direttore dell'ufficio dedicato al monitoraggio della legge sulle cure palliative e la terapia del dolore, presso il Ministero della Salute - invece l'avvio è stato dato. Con le cure palliative eravamo già più avanti, mentre per la terapia del dolore oggi possiamo dire che i medici di medicina generale sono formati per indirizzare i pazienti verso un percorso di trattamento e cura''. Chi si occupa quotidianamente di terapia del dolore come Paolo Notaro, responsabile della struttura di Terapia del Dolore all'Ospedale di Niguarda di Milano e presidente della onlus Nopain non è dello stesso avviso, pur condividendo il positivo contributo che arriva dalla legge.
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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