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Farmacia dei servizi: per Racca (Federfarma) sarà una partenza lenta, "dovremo far dialogare i medici di base, i farmacisti e gli operatori"

Farmacia Redazione DottNet | 21/04/2011 20:23

Arriveranno prima gli infermieri professionali dei fisioterapisti nelle farmacie italiane. Ma non sarà una partenza sprint. Ben pochi esercizi offriranno ai cittadini già dal 4 maggio, data in cui può essere attivato il nuovo servizio, questa opportunità, almeno a giudicare - in mancanza di dati certi - dalle risposte di un piccolo campione di farmacie italiane e dalle impressioni raccolte tra gli addetti ai lavori. Dopo la recentissima pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto attuativo - appena due giorni fa - i titolari si stanno ancora orientando, per cercare di capire come organizzarsi.

 La collaborazione con gli infermieri sembra avere la strada spianata, perché tradizionalmente "è proprio la farmacia il punto di riferimento degli utenti che chiedono informazioni quando devono fare iniezioni intramuscolo, medicazioni o altre prestazioni infermieristiche", spiega Rossella Miracapillo, responsabile farmaci del Movimento dei Consumatori. "Avere una fotografia dinamica e multidimensionale del percorso del paziente - aggiunge Rossana Ugenti, direttore generale Sistema informativo del Ministero della salute - può migliorare  la qualità dell'assistenza sanitaria, garantendo la continuità dei processi di cura, nonché il supporto al percorso clinico-diagnostico".

"Mentre - aggiunge - credo che il rapporto con i fisioterapisti sia ancora tutto da costruire. Fare un trattamento fisioterapico sotto casa è senz'altro molto comodo e utile, ma è davvero una novità assoluta". Anche per la presidente di Federfarma, Annarosa Racca "è difficile che questi nuovi servizi, che noi consideriamo una 'rivoluzione positiva' e una sfida fondamentale per la categoria, possano partire immediatamente". Anche perché, per attivarli, "è necessario - aggiunge - far dialogare diversi attori, tutte le professionalità coinvolte: l'operatore, il medico che deve prescrivere, lo stesso farmacista.

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Ma sono convinta che le farmacie si organizzeranno prestissimo. Già nei prossimi mesi la presenza di questi professionisti comincerà ad essere una realtà, che monitoreremo costantemente". Quella dei nuovi servizi, continua Racca, "è la più grande sfida per la farmacia italiana. Per questo sono convinta che ci sarà una grande risposta da parte dei farmacisti. E, personalmente, mi attiverò per stimolarli affinché si mettano in pista al più presto". Si tratta, secondo Racca, "di un'opportunità per tutti. Ma lo è soprattutto per le piccole farmacie di zone svantaggiate, più lontane dai grandi centri. E' una soluzione particolarmente utile per gli utenti che vivono più lontano dagli ospedali, dai pronto soccorso e da altre strutture sanitarie". Sicuramente, per attivare nuovi servizi c'è bisogno di spazi adeguati. "Ma non c'è bisogno di avere a disposizione grandi sale. Sono certa che ogni farmacia potrà trovare lo spazio necessario per garantire dei servizi", conclude Racca che sottolinea come "ora la cosa veramente importante è rinnovare la convenzione con il Servizio sanitario nazionale, scaduta da tempi immemorabili. Un accordo in cui dobbiamo convenzionare anche questi servizi e che sarà il vero 'potenziatore' del nuovo sistema".

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