Possibilita' di andare in pensione prima, con un assegno tarato sulla maggiore aspettativa di vita, anche per medici e odontoiatri che esercitano la libera professione. E' l'ultima novita' presentata dall'Enpam, l'ente previdenziale dei camici bianchi, contenuta nella proposta di riforma del sistema pensionistico che si sta discutendo, insieme alla riforma della rappresentanza e dello statuto, agli 'Stati generali' dell'ente che si chiudono oggi a Roma. Anche i libero-professionisti (150mila iscritti) come gli iscritti agli altri fondi (medici di medicina generale e pediatri di libera scelta e specialisti ambulatoriali, rispettivamente circa 68mila e 18mila iscritti) vedranno crescere gradualmente, di un punto percentuale l'anno l'aliquota contributiva, passando dall'attuale 12,5% al 22% nel 2024, a partire pero' dal 2015.
Contribuzione che, sottolinea l'ente, restera' comunque inferiore a quella che l'Inps applica ai professionisti iscritti alla gestione separata (oggi al 26,72%) Intanto dal 2013, anno in cui dovrebbe entrare in vigore la riforma, si iniziera' con l'aumento, sempre graduale, dell'eta' pensionabile (sei mesi ogni anno fino a raggiungere i 68 anni nel 2018). La riforma, ha ricordato Alberto Oliveti, vicepresidente della cassa, si e' resa necessaria per rispondere alla Finanziaria del 2007 che ha portato da 15 a 30 anni il periodo per il quale l'ente deve garantire la stabilita' finanziaria. Una volta illustrato il percorso a sindacati e rappresentanti degli oridni dei medici, ci sara' ''un dibattito ampio, per poi riportare le valutazioni finali agli istituti preposti: Cda, Consulta e Consiglio nazionale''. Per questo, ha aggiunto Oliveti, ''la nostra intenzione e' quella di non far partire la riforma nel 2012, ma nel 2013, e in tal senso c'e' un accordo di massima con i ministeri vigilanti (Economia e Lavoro) che sono chiamati ad approvare queste misure, che comunque articoleremo nel modo piu' graduale possibile''.
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
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