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Associazioni tra polline e PEF in pazienti con asma persistente

Pneumologia Redazione DottNet | 05/11/2008 17:42

Le risposte dei pazienti con asma persistente al polline presente nell’ambiente possono essere differenti da quelle rilevabili nella popolazione generale ed i farmaci per curare l’asma possono modificare gli effetti del polline sul flusso di picco espiratorio (PEF). La correlazione tra polline presente nell’aria e valori del picco di flusso espiratorio in pazienti con asma persistente in trattamento terapeutico ben definito è stata più volte oggetto di studio. Sono stati esaminati gli effetti ostruttivi del polline sulle vie aeree in 154 pazienti con asma persistente durante 16 settimane di trattamento attivo nel “Salmeterol Off Corticosteroids Study”. Le terapie utilizzate comprendevano un corticosteroide per inalazione, un beta agonista a lunga durata d’azione per inalazione e placebo. I pazienti erano non fumatori reclutati dai centri di cura ambulatoriali universitari da febbraio 1997 a Gennaio 1999.

I dati relativi alla presenza di polline nell’aria sono stati rilevati dal Environmental Protection Agency Aerometric Information Retrieval System. Un aumento di 10pb delle concentrazioni medie giornaliere di NO(2) nell’ambiente risultava associato ad una diminuzione dei valori di PEF pari a 1.53L/min (95% confidence interval [CI] -2.93 to -0.14) in modelli aggiustati per età, genere, razza/eynicità, centri clinici per l’asma, stagione, settimana, temperatura media giornaliera ed umidità relativa media giornaliera. La correlazione maggiore tra NO(2) e PEF era osservabile nei pazienti trattati con salmeterolo.

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Sono state inoltre rilevate associazioni negative tra PEF e SO(2) e tra PEF e PM(10) rispettivamente. I risultati hanno evidenziato l’efficacia protettiva dei due regimi di trattamento con i farmaci contro gli effetti di PM(10), comunque, salmeterolo ha aumentato la sensibilità a NO(2) e triamcinolone ha aumentato la sensibilità a SO(2).
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