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Ecco i riparti enti e Fsn. Unione Europea, la Pa saldi subito

Sanità pubblica Redazione DottNet | 10/06/2013 20:23

La Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge, già modificato dal Senato, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, recante disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali.

 (clicca qui per scaricare il documento completo). Come si ricorderà nell’aprile scorso era già stato messo a punto il decreto sul riparto delle risorse per il 2013 (5 miliardi di euro) destinati al ripiano dei debiti sanitari delle Regioni. Per il 2014 sono previsti altri 9 mld per un totale di 14 miliardi.

Il riparto: E’ costruito, come riporta lo stesso decreto, in proporzione agli ammortamenti non sterilizzati negli anni 2001-2011 (gli investimenti in edilizia sanitaria ex articolo 20, che per un precedente accordo con l’Economia dal 2001 al 2011 non sono state realmente coperte), ponderati al 50% e in proporzione dei crediti verso la Regione per spesa corrente o per ripiano perdite, sempre ponderati al 50%.  In testa alla graduatoria con i rimborsi più alti c’è il Lazio con 786,741 mln, seguito dal Veneto 777,231 mln e dal Piemonte 633,899 mln.

Alla Sicilia vanno 606,097 mln e alla Campania 531,970 milioni di euro. In coda, zero euro per la Pa di Bolzano, seguita dalla Valle d’Aosta (2,945 mln) e dalla Basilicata (16,209 mln).   Ma il decreto, oltre al riparto dei 5 miliardi previsti per il 2013, riporta anche l’ammontare, suddiviso per Regione, sia degli ammortamenti non sterilizzati 2001-2011 per un totale di 7,3 miliardi di euro, sia quello dei crediti verso la Regione per spesa corrente o per ripiano delle perdite, che ammontano a 16,2 miliardi di euro.  Sul calcolo degli ammortamenti non sterilizzati, la quota più alta è quella del Veneto (2,044 miliardi di euro), seguito dall’Emilia Romagna con 1,198 mld. Dal lato invece dei crediti verso le Regioni. In testa c’è il Lazio con 4,229 miliardi di euro, cui segue la Sicilia con 3,353 mld e il Piemonte a quota 2,540 miliardi di euro.

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Proposta Cipe riparto Fsn. In Conferenza Stato Regioni la nuova proposta per il Cipe di Riparto del Fsn 2012 che integra e modifica, come chiesto dal presidente delle Regioni, il testo già pubblicato in Gu che stanziava poco meno di 108 miliardi di euro per il finanziamento del Ssn. (clicca qui per scaricare la nuova proposta di riparto) (clicca qui per scaricare le tabelle). Il nuovo testo che recepisce la richiesta del Presidente delle Regioni, Vasco Errani di modifica delle tabelle relative ai saldi di mobilità per garantire una uniformità di trattamento tra le Regioni, ma che non trasforma nei contenuti la precedente proposta di Riparto. Le novità sul riparto dei 107.960.684.000 euro relativi al Fsn 2012 riguardano infatti la cancellazione, dalla tabella relativa ai saldi di mobilità, della “rateizzazione” di 15 milioni di euro in favore della regione Abruzzo e il loro trasferimento al Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Umbria. Fondi che le Regioni avevano offerto all’Abruzzo, a titolo di restituzione della prima tranche del debito complessivo di 30 mln di euro cumulato dalla Regione nel 2011, per migliorare il proprio saldo di mobilità passiva determinato dal terremoto del 2009. Per Errani ricomprendere la quota di 15 milioni di euro nel calcolo del risultato d’esercizio 2012, comporterebbe “una doppia imputazione di tale costo a livello di conto economico per la regione Abruzzo, mentre per le regioni cui vengono restituiti i 15 milioni di euro rappresenta una duplicazione di entrate con una rappresentazione non corretta sia a livello contabile che finanziario del risultato d’esercizio 2012”. Da quì la necessità di una revisione della distribuzione dei fondi. Non solo, la modifica apportata con la nuova proposta, una volta approvata avrà effetti anche sulle valutazioni dei tavoli di verifica relative al conto consuntivo 2012.

L’Unione Europea: “Senza un forte sostegno all' economia reale, all'industria e alle imprese, difficilmente potremo trasformare i sacrifici che hanno fatto tanti cittadini italiani in qualcosa di concreto''. Lo ha detto il vicepresidente alla Commissione europea, Antonio Tajani, il quale ha sottolineato che si farà ''di tutto affinche' ci siano scelte politiche da parte dell'Europa e da parte di differenti Paesi, compresa l'Italia, a sostegno dell'economia reale. Primo fra tutti è il pagamento dei debiti che la pubblica amministrazione ha nei confronti delle imprese''. ''La direttiva europea - ha osservato - su questo fronte prevede il pagamento entro 30 giorni: la sanzione è una mora dell'8% più un tasso dello 0,50 a parte il settore della sanità i cui termini sono fissati a 60 giorni''. Il vicepresidente ha poi ricordato che ''c'e' il grande tema del debito pregresso: in Italia ben venga il decreto in merito ai 40 miliardi, ma credo che i soldi da dare alle imprese sono molti ma molti di piu'. Sarebbe comunque una manovra perfetta perche' permette di dare ossigeno alle imprese, ai lavoratori di risparmiare e alle imprese di ricominciare a produrre. L'Italia - ha concluso - dovrebbe lavorare per ridurre la tassazione sulle imprese, magari utilizzando, nel caso della riduzione della tassazione sull'assunzione giovanile, i fondi europei. E' un'ipotesi sulla quale stiamo lavorando''.

La Giunta regionale dell’Emilia Romagnaha approvato due provvedimenti finanziari per il rilancio dell'economia. Un progetto di legge applica le disposizioni nazionali per pagare i fornitori della sanita' (sbloccati alle Ausl circa 400 milioni di pagamenti gia' nel 2013) e l'assestamento al bilancio 2013 della Regione Emilia-Romagna che stanzia altri cento milioni circa. Di questi, 60 milioni ancora per la qualita' dei servizi sanitari, piu' misure per le emergenze maltempo di questi mesi e, tra l'altro, interventi per ridurre il 'divario digitale'. ''Tutti provvedimenti volti a sostenere sviluppo e coesione sociale - commenta Simonetta Saliera, vicepresidente della Regione e assessore al Bilancio - e si inseriscono a pieno nel programma politico di questa amministrazione. Nonostante le grandi difficolta' della finanza pubblica, la Regione non rinuncia ad agire su quelle che sono le sue priorita': sostegno all'economia, difesa e cura del nostro territorio, salvaguardia della qualita' del servizio sanitario universalistico''. Oltre ai 400 milioni di pagamenti 2013, una seconda tranche significativa e' prevista per il 2014. ''In questo modo - spiega - siamo certi di mettere in circolo liquidita' fresca per le imprese, in un momento in cui l'accesso al credito e' il principale problema della nostra economia''.

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Fonte: commissione europea, regione emilia-romagna, qs

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