Per garantire ai giovani una adeguata pensione l'Ente nazionale di previdenza e assistenza dei medici e odontoiatri (Enpam) pensa alla possibilità di far iscrivere alla cassa di previdenza anche agli studenti a partire dal quinto anno di medicina.
Lo ha spiegato il presidente dell'ente, Alberto Oliveti (clicca qui per la video intervista), in occasione della prima riunione dell'Osservatorio del mercato del lavoro per le professioni sanitarie. Ma la cassa, che ha al suo attivo oltre 12 miliardi di patrimonio, sta pensando anche di ''creare un effetto volano, investendo una quota parte del patrimonio'' per sostenere i giovani attraverso ''mutui, sostegno al credito, la creazione di due fondi, uno per il biotech, perché i cervelli restino a lavorare qui, e uno sulla residenzialità che si colleghi sempre all'occupazione giovanile''. In più si sta valutando di destinare una parte delle risorse non spese per l'assistenza per il sostegno al reddito. ''L'anno scorso di 11 milioni ne sono stati spesi appena 4,5 per l'assistenza - spiega Uliveti - mentre tra i giovani ogni anno ci sono 9mila laureati ma solo circa 3mila riescono a entrare in specialità, un altro migliaio inizia tirocini mentre per gli altri si apre la strada di sottooccupazione e para-occupazione''. L'Osservatorio, ha aggiunto, ''mira a collegare formazione, lavoro e previdenza'' e che approfondirà i filoni dell'occupazione giovanile, dell'evoluzione delle tecnologie e della programmazione. ''Dobbiamo puntare a sostenibilità, adeguatezza e sicurezza delle prestazioni'' previdenziali ma ''con equa solidarietà tra le generazioni'', garantendo anche ai giovani ''una dinamica reddituale che renda sostenibile il sacrificio contributivo''.
Appoggio ai giovani. i medici e gli odontoiatri approdano alla libera professione in media a 37 anni d'età e con un reddito inferiore a 17mila euro all'anno (più precisamente 16.786 euro). Si tratta di numeri che evidenziano due aspetti. Da un lato quello dell'ingresso tardivo nel mondo del lavoro; dall'altro il problema dell'adeguatezza delle pensioni future (se guadagno poco e per giunta in tarda età, l'assegno che mi attende sarà probabilmente non adeguato ad affrontare la vecchiaia).
L’intervento di Maurizio Benato (Fnomceo).Il 6,20 % dei medici con meno di quarant’anni rientra tra i disoccupati o con contratto a gettone ovvero atipico, ormai una consuetudine nelle fasce d’età tra i 25 e 33 anni, sia per il settore pubblico sia privato, mentre per una stabilizzazione bisogna aspettare di avere tra 33 e 40 anni. “I dati della ricerca condotta dall’Anaao, aggiornati al 7 giugno scorso, dimostrano come non vi sia, tra i medici, un adeguato ricambio generazionale”, spiega Benato. Che aggiunge: “La Fnomceo ha da tempo un Osservatorio professionale aperto sul mondo del lavoro del medico, con particolare riferimento alle Scuole di Medicina, al Fabbisogno medico e specialistico, alle difficoltà che i giovani incontrano nell’accesso alla Professione e all’ambiente di lavoro. Ingresso nel lavoro che, almeno nel senso in cui lo intendevano le scorse generazioni, con un posto a tempo indeterminato, è oggi sempre più difficile. Osserviamo invece la proliferazione di una vasta gamma di tipologie di lavoro che possiamo genericamente definire "atipiche", in contrapposizione al prototipo normativo del contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato”. Secondo l’osservatorio la maggioranza di questi lavoratori atipici (57,4%) sono impiegati nel settore Pubblico, e sono concentrati – per il 30,36% - nella fascia d’età tra i 25 e i 33 anni. Sopra i quarant’anni, invece, solo l’1,82% dei medici è assunto con un contratto atipico a tempo determinato, percentuale che sale al 13,41% per i lavori flessibili ma a tempo indeterminato. I contratti atipici sono più diffusi al Nord (sono il 26,68%), seguono il Centro (12,43%), il Sud (8,36), mentre le più “virtuose” sono le Isole, con una percentuale del 2,25%.
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Fonte: enpam
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
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