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Cup, l’assicurazione va rinviata di un anno. Smi, medici come auto

Professione Redazione DottNet | 07/07/2013 10:04

Il Comitato Unitario delle Professioni (Cup) e l'Associazione nazionale avvocati di Napoli chiedono il rinvio dell'entrata in vigore dell'assicurazione obbligatoria per le professioni, prevista il 13 agosto.

 I professionisti chiedono il rinvio di almeno un anno dell'entrata in vigore della normativa, per effettuare le opportune modifiche. ''Ci sono numerosi punti nodali che andrebbero sciolti prima dell'obbligatorieta' - afferma Maurizio de Tilla, presidente del Cup - dai rischi da assicurare alle franchigie, dallo scoperto alla retroattività. Inoltre, la norma penalizza giovani e precari, per i quali non è previsto alcun tipo di agevolazione, e che andrebbero quindi esentati''. ''L'assicurazione obbligatoria - aggiunge De Tilla - ha come conseguenza un incentivo al contenzioso ed un innalzamento dei premi che non può che ricadere sui cittadini. Nulla, infatti, è stato fatto per evitare i cartelli assicurativi e per scongiurare che i premi aumentino a dismisura come avvenuto in Francia''. I medici, intanto, protestano contro la polizza assicurativa personale per colpa grave, obbligatoria dal prossimo 13 luglio. Un'ulteriore spesa che, denuncia il Sindacato medici italiani (Smi), potrebbe gravare sui camici bianchi anche per somme fino a 15mila euro all'anno. ''E' una vergogna - dice il presidente nazionale dello Smi, Giuseppe Del Barone - vogliono che il rapporto medico-paziente si basi sulle stesse regole con cui si dirimono i contenziosi che nascono dai sinistri automobilistici. Come al solito si svilisce il ruolo del medico e come al solito su di loro si scarica il peso, anche economico, della cattiva organizzazione del sistema sanitario.

Intanto a monte restano irrisolti problemi anche gravi, la medicina difensiva, per esempio, costa alle casse dello Stato 10 miliardi di euro, lo 0,75% del Pil, quanto l'Imu''.  Dal 13 agosto prossimo le singole aziende dovranno garantire la copertura assicurativa solo per colpa lieve provocata ai pazienti dai propri dipendenti mentre i singoli camici bianchi dovranno sottoscrivere una polizza assicurativa personale per danni provocati per colpe gravi. A indignare particolarmente il sindacato è il passaggio in cui si obbliga a esibire gli estremi delle polizze ai propri assistiti indicando i massimali della copertura assicurativa. ''Un medico trattato alla stregua di un'utilitaria'' rincara Del Barone.  ''E' un tema che interessa e crea preoccupazione ai nostri circa 23mila iscritti - dice il presidente dell'Ordine di Napoli, Bruno Zuccarelli - E' un problema in particolare per i colleghi pensionati, allarmati al pensiero di dover sottoscrivere una polizza assicurativa per tutelarsi da eventuali danni provocati con la loro attività professionale a un numero limitato di parenti e amici che continuano a chiedere la loro consulenza sanitaria''.

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Fonte: Cup, smi

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