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Omeopatici, l’Aifa ridurrà del 70 per cento i costi dei rinnovi

Farmaci Redazione DottNet | 21/10/2013 19:28

Battaglia vinta per l'omeopatia, almeno in teoria. Le imprese del settore però ancora non tirano un respiro di sollievo, almeno "finché non sarà tutto scritto nero su bianco". Negli ultimi colloqui intercorsi tra le parti, il Ministero della Salute ha proposto, infatti, all'Aifa di ridurre del 70% dei costi dei rinnovi dei farmaci 'a bassa diluizione', andando così incontro alle richieste di aziende, dei medici e dei pazienti, che avevano chiesto "un intervento urgente" per limitare l’aumento delle tariffe di registrazione e rinnovo dei prodotti, previsto dalla legge Balduzzi.

 Un aumento che, secondo quanto denunciato, "avrebbe rischiato di eliminare dal mercato diverse centinaia di medicinali", mettendo a rischio "l'esistenza stessa dell'intero settore". "Immagino nessuno si rimangerà quanto promesso - spiega Fausto Panni presidente di Omeoimprese - ma serve un decreto legge che scriva nero su bianco tutto questo" perché il dato di fatto è che "attualmente chi vuole rinnovare l'autorizzazione a vendere un prodotto, paga 3.

062 euro". Cifra enorme se moltiplicata per tutti i tipi di farmaci omeopatici, anche i meno venduti, e le differenti diluizioni presenti sul mercato. Altro problema riguarda le tariffe per le nuove registrazione. "Mi auguro - conclude Panni - che decidano di allinearci ai livelli europei dove si paga un terzo di quanto attualmente paghiamo noi".

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Fonte: ministero della salute, aifa

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