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Cresce il mercato dei generici

Farmaci Redazione DottNet | 15/12/2008 16:19

Il mercato dei farmaci equivalenti o generici nel nostro Paese è in crescita. Le loro prescrizioni sono infatti aumentate del 51% in termini di dosi e del 34,3% come spesa, arrivando a rappresentare oltre il 40% dei consumi e un quarto della spesa. Ciò grazie anche alla perdita del brevetto di diverse molecole nel 2008.

 A segnalarlo è il rapporto dell'Osservatorio sull'Impiego dei Medicinali (Osmed) relativo ai primi nove mesi del 2008, disegnato dall'Istituto superiore di sanità (Iss) e dall'Agenzia italiana del farmaco. ''A livello nazionale - spiega Roberto Da Cas, del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell'Iss - i farmaci equivalenti rappresentano ormai il 42,4% dei consumi e il 26,2% della spesa. Una crescita del mercato spiegabile con la caduta del brevetto nel 2008 di alcune molecole, usate come antiipertensivi, antibiotici e aceinibitori''. Un fattore che ha influenzato la diminuzione dei prezzi, pari al 7,2%. ''Su tale calo - continua - ha influito anche il prezzo di riferimento per gli inibitori di pompa in alcune regioni, oltre una maggiore incidenza del ticket''.

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Tuttavia, se il mercato dei farmaci generici cresce, c'è una tendenza di segno opposto in leggero aumento. Sono infatti aumentate dell'1,3% le prescrizioni di specialità più costose. Si tratta di farmaci messi in commercio da poco con costi elevati, come le insuline, i nuovi ipoglicemizzanti oralie, gli antiepilettici, gli antiparkinson e i beta-bloccanti. ''Una manovra - conclude Da Cas - di alcune aziende farmaceutiche per compensare la scadenza del brevetto di altri farmaci analoghi''.

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