L'Italia è solo 37esima. Nel nostro paese bene la sanità, ma è bocciata l'assistenza 'sociale'
In Italia si vive a lungo, ma se si parla di invecchiare bene bisogna rivolgersi ad altri paesi, anche appena fuori dei nostri confini. Secondo il Global AgeWatch Index, una classifica su 96 paesi preparata dall'associazione Help Age International e dall'università di Southampton, è infatti la Svizzera il paese che si prende meglio cura dei propri anziani, mentre a sud delle Alpi ci dobbiamo accontentare del trentasettesimo posto. Il giudizio si basa sulla situazione e sulle politiche per gli anziani in quattro aree, reddito, salute, educazione e possibilità di muoversi autonomamente.
Sul podio dopo la Svizzera si piazzano Norvegia e Svezia, con gli Usa noni e il Giappone ottavo, mentre all'ultimo posto c'è l'Afghanistan. L'Italia è preceduta, oltre che da tutti i paesi dell'Europa occidentale, anche da realtà insospettabili come la Repubblica Ceca. "Questo indice è fondamentale per rappresentare la vita degli anziani - spiega il coordinatore Asghar Zaidi - non solo confrontando pensione e salute, ma anche l'ambiente 'age friendly' in cui vivono". A primeggiare nella classifica, spiega l'esperto, sono i Paesi che hanno politiche che favoriscono le pensioni sociali, la sanità universale e che rendono possibile un ambiente favorevole dal punto di vista fisico e sociale per gli anziani. Scomponendo il voto italiano si vede che il nostro paese è al sesto posto al mondo per quanto riguarda il capitolo salute, e anche dal punto di vista del reddito gli anziani sono al posto numero 24.
Dove invece precipitiamo è nel tasso di attività ed educazione degli anziani, parametro che ci vede al sessantatreesimo posto, e soprattutto nelle politiche che permettono una maggiore mobilità degli anziani, tra le peggiori al mondo. "Il dato conferma il basso livello di politiche sociali per rendere autonomo il soggetto anziano che c'è nel nostro paese - afferma Nicola Ferrara, presidente della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia -. Oltre all'attenzione ai livelli essenziali di assistenza sanitaria serve un maggiore sforzo su quelli che potremmo chiamare 'livelli essenziali di assistenza sociale', con politiche che ad esempio riducano la disabilità motoria". Tutti i continenti, sottolinea il rapporto, hanno qualche paese rappresentante nell'ultimo quarto della classifica. "Entro il 2050 - ricorda Toby Porter, Chief Executive di HelpAge International - 46 paesi sui 96 nell'indice avranno più del 30% della popolazione di Over 60. Abbiamo solo 35 anni per prepararci".
fonte: Global AgeWatch Index
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