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A Milano il nuovo centro per la ricerca contro malattie neuromuscolari

Neurologia Redazione DottNet | 06/04/2017 15:36

Oltre 650 mq di laboratori, tra sperimentazioni e nuove tecnologie

Nasce a Milano un nuovo Centro di ricerca dedicato allo studio e alla cura delle malattie neuromuscolari come ad esempio la sclerosi laterale amiotrofica (Sla) o le atrofie muscolari spinali, che complessivamente colpiscono 40mila persone in Italia. La struttura sorge all'interno di spazi in disuso dell'Ospedale Niguarda di Milano che il Centro Clinico NeMO, ente nato dalla volontà delle associazioni dei pazienti, ha ottenuto in gestione e ristrutturato.   

La nuova struttura si chiama NeMO Clinical Research Center e dispone di 650 metri quadri di laboratori e spazi per la sperimentazione clinica di nuove terapie. E' intitolata a Nanni Anselmi, editore milanese e paziente del Centro NeMO scomparso nel 2016. E attiguo ai locali dell'attuale Centro clinico NeMO di Milano, anche se costituisce "un reparto separato e autonomo, dotato di personale dedicato e formato con preparazione specialistica, come prescrivono le più avanzate linee guida per lo svolgimento di sperimentazioni cliniche di portata internazionale".   

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Diverse le sperimentazioni già in atto, raccontano i responsabili, come "una terapia innovativa per l'atrofia muscolare spinale su neonati in cui ancora non sono presenti sintomi e che punta proprio a 'bloccarne' la comparsa, o una nuova terapia contro la Sla che è in grado non solo di prolungare la sopravvivenza ma anche ridurre la gravità dei sintomi". Il Centro, inoltre, è dotato o sta testando strumentazioni avanzate come un 'robot fisioterapista', o degli occhiali 'smart' che utilizzano le realtà aumentata per permettere al paziente, tra le altre cose, di guidare la sua carrozzina.     Il Centro Nanni Anselmi, conclude il presidente di NeMO Alberto Fontana, "nasce dalla consapevolezza che offrire alle persone con malattie neuromuscolari le migliori condizioni di assistenza e cura significa anche essere un canale in cui l'innovazione può essere resa accessibile ai pazienti"

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