Canali Minisiti ECM

Prima infusione di staminali neurali a un malato di sclerosi multipla

Neurologia Redazione DottNet | 29/05/2017 17:29

Studio italiano, è un primo passo avanti verso la riparazione del danno neurologico

E' monitorato e sta bene il primo paziente al mondo con sclerosi multipla ad aver ricevuto un trapianto di staminali neurali, con l'obiettivo di riparare i danni al sistema nervoso dovuti alla malattia. E' il primo di 12 malati, arruolati nel trial condotto presso l'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e illustrato al congresso dell'Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism) e della sua Fondazione (Fism).    Già alcuni studi hanno testato le infusioni di staminali in persone con sclerosi multipla. Questo è però il primo al mondo, ed e' avvenuto venerdi' scorso, a concentrarsi sull'uso di questo particolare tipo di staminali, quelle neurali, ovvero cellule che vanno ad agire sul sistema nervoso centrale e, per questo potenzialmente più efficaci nel ridurre i danni. 

Precedenti lavori condotti, come in questo caso, dall'équipe guidata da Gianvito Martino, direttore Scientifico del San Raffaele e capo Unità di ricerca in Neuroimmunologia, hanno dimostrato l'efficacia di questa terapia nei topi: in quelli trattati, si è osservata, infatti, una parziale ricostruzione della guaina mielinica, la riduzione dello stato infiammatorio e una diminuzione dei sintomi. Questo perché le staminali assolvono a una duplice funzione: da un lato secernono sostanze capaci di proteggere direttamente i tessuti danneggiati; dall'altro sono in grado, in parte, di differenziarsi in cellule che producono nuova mielina che va a sostituirsi a quella danneggiata. Dopo il test su animali, quindi, è ora la volta sull'uomo, in particolare su persone con malattia in stadio avanzato e in forma progressiva. La prima infusione è stata fatta venerdì scorso. Attraverso una puntura lombare, staminali neurali di origine fetali sono state immesse nel liquido cerebrospinale del paziente, così da raggiungere cervello e midollo, dove svolgeranno la loro azione.

pubblicità

"L'obiettivo, trattandosi del primo studio del genere, è testare sicurezza e tollerabilità del trattamento, non la sua efficacia. Per questo coinvolge pochi pazienti selezionati", precisa il professor Martino. Frutto di dieci anni di ricerca, la terapia è anche merito del sostegno di Fism e Aism. "Siamo stati pionieri nella ricerca di terapie basate sulle staminali", dichiara Mario Alberto Battaglia, presidente Fism. "Nel 2000 - aggiunge - ancora non si investiva in questo campo e noi ci abbiamo creduto finanziando il percorso di ricerca. La scienza ci ha dato ragione".

Commenti

I Correlati

Il trattamento con ofatumumab fino a sei anni continua a essere ben tollerato con risultati di sicurezza coerenti, a sostegno del profilo beneficio-rischio favorevole di ofatumumab nella SMR

Lo rivela uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della Case Western Reserve University School of Medicine, pubblicato su Nature Neuroscience

In Italia la patologia colpisce 137mila persone

Circa la metà dei centri SM intervistati sta praticando televisite e per oltre 6 neurologi su 10 è apprezzata dai pazienti

Ti potrebbero interessare

Sinpf e Sinpia: “Aderenza a cure fondamentale per controllare l’impulsività”

Una ricerca internazionale apre nuove prospettive per la cura del Parkinson

In Italia circa 1 bambino su 77 soffre di un disturbo dello spettro autistico (dati ISS), 5 bambini su 100 manifestano un disturbo del linguaggio o dell’apprendimento e da 3,5 a 5 su 100 un deficit dell’attenzione e iperattività

Studio spagnolo svela segni di malattia nel 95% degli over 65 con 2 copie del gene ApoE4

Ultime News

Eleonora Selvi, Presidente Fondazione Longevitas: Il 90 per cento degli adulti è a rischio di sviluppare il Fuoco di Sant’Antonio. La prevenzione vaccinale è investimento nel futuro sostenibile della nostra società sempre più longeva

Rimosse 5 combinazioni e aggiunte 4 nuove combinazioni di patogeni resistenti agli antibiotici

Giodice: “Quella che vivono quotidianamente le persone affette da Esofagite Eosinofila o altre patologie gastrointestinali eosinofile è una vera e propria odissea, alla ricerca di cure, ricerca e sostegno che faticano ad arrivare da parte delle Istit

A base di 17-Ohpc, sono usati anche per prevenire l'aborto