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Il trapianto renale aumenta il rischio di tumore?

Nefrologia Medical Information Dottnet | 28/06/2017 09:49

Indagine sull’associazione tra trapianto renale e sviluppo di carcinoma renale.

Il trapianto renale rappresenta spesso la soluzione a diversi problemi a carico di quest’organo come glomerulonefriti croniche, malattia del rene policistico e l’ipertensione. Tale pratica però non è esente da rischi e una delle complicanze più temute, sebbene rara, è la trasmissione di malignità. È, infatti, importante considerare che dove vengono effettuati molti trapianti renali, circa 17000 ogni anno negli Stati Uniti, lo sviluppo di tumore renale rappresenta la seconda causa di morte in questo gruppo di soggetti. Ad ogni modo non ci sono abbastanza informazioni sulla demografia, caratteristiche, approcci terapeutici e decorso di questa importante complicanza. Molti di questi tumori vengono trattati con un espianto o escissione dell’organo trapiantato; parallelamente si ricorre anche alla chemio- e alla radio-terapia per favorire l’eliminazione totale delle cellule tumorali.

Lo scopo dello studio è stato quello di determinare le caratteristiche e l’insorgenza di tumori renali in pazienti riceventi un trapianto del rene. Sono stati così raccolti i dati per individuare i casi di carcinoma renale in soggetti sottoposti precedentemente ad un trapianto renale. Nella popolazione analizzata 48 pazienti (con un età media di 47 anni; 27% donne) hanno soddisfatto i criteri di eleggibilità.

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L’analisi ha evidenziato che:

  • il 24% dei donatori era di sesso femminile, con un età media di 52.5 anni,
  • il 62% dei tumori renali sviluppati dopo un trapianto derivavano dal donatore
  • il tempo che intercorre dal trapianto alla diagnosi di tumore è minore nei soggetti riceventi rispetto ai donatori di rene (150 vs. 210 giorni)
  • nel 17% dei casi è stata posta diagnosi di carcinoma a cellule chiare e il 25% di loro mostravano già segni di metastasi alla diagnosi
  • è stata effettuata un espianto o un escissione nel 90% dei casi che presentavano metastasi e nell’84% dei pazienti con carcinoma renale non metastatico
  • è stata rilevata una mediana di sopravvivenza di 72 mesi, i tassi di sopravvivenza a 1 anno e a 5 anni sono risultati del 73.4% e 55.1% rispettivamente
  • tra coloro che avevano ricevuto un trapianto da donatori che hanno successivamente sviluppato dei tumori, il 57% non ha superato il primo anno.

I soggetti che si sottopongono ad un trapianto renale mostrano un rischio di sviluppo di cancro renale a un anno dall’intervento, probabilmente dovuto all’immunosoppressione. Ciò riguarda soprattutto i pazienti giovani ma è necessario ancora approfondire l’argomento con ulteriori studi che mirano ad identificare i fattori di rischio, come per esempio l’età del donatore, per informare al meglio il paziente e guidare il processo decisionale medico-paziente.

Fonte:

Prajwal Dhakal et al. Renal cancer in recipients of kidney transplant. Rare Tumors 2017; volume 9:6550

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