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Brexit, i medici scarseggiano: troppe restrizioni all'immigrazione

Professione Redazione DottNet | 27/04/2018 19:03

Vertici degli ospedali contro le politiche dei governi Tory, nuove polemiche

Governo Tory britannico ancora nel mirino per le rigide restrizioni sull'immigrazione e il clima di 'ostilità' creato dalla burocrazia del ministero dell'Interno (Home Office) per scoraggiare in teoria i flussi "illegali". Stavolta a protestare sono i vertici degli ospedali pubblico dell'Nhs, il servizio sanitario del Regno, ormai endemicamente a corto di fondi e personale a causa dei tagli dell'austerity, ma ora in difficoltà anche a reclutare medici dall'estero. In una lettera aperta indirizzata ai ministri dell'Interno e della Sanità, Amber Rudd e Jeremy Hunt, i responsabili sanitari denunciano rischi sull'efficienza del servizio per non aver potuto assumere decine di medici qualificati extraeuropei i quali avevano presentato domanda d'ingresso nel Regno in modo del tutto legale salvo vedersi negato il visto per imprecisate ragioni di "interesse nazionale".

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Alla protesta fa da sfondo fra gli altri il caso di 100 dottori indiani chiamati da vari ospedali, ma poi respinti dall'Home Office. La vicenda non ha a che fare con la Brexit riferendosi a migranti extracomunitari, ma alcune voci temono che il divorzio da Bruxelles possa in futuro peggiorare ancora la situazione. La Rudd è già sotto accusa con tanto di richieste di dimissioni delle opposizioni - al pari della premier Theresa May, ministra dell'Interno per sei anni e artefice del pugno di ferro sull'immigrazione - per lo scandalo dei diritti negati senza giustificazione ai migranti caraibici storici della cosiddetta Windrush Generation.

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