L'Italia ha mostrato un trend favorevole più pronunciato nelle fasce 0-20 anni, con una diminuzione di oltre il 5%, rappresentando il più rapido calo dei tassi di incidenza a livello globale
Nel mondo sono almeno 18 milioni l'anno gli incidenti o effetti avversi procurati ai pazienti nell'ambito di procedure mediche, trattamenti e contatti con i sistemi sanitari, con un aumento tra il 1990 - quando ammontavano a 11 milioni - e il 2019, del 59%, più della crescita della popolazione (pari a +45%) nello stesso periodo. Lo rivela un'analisi pubblicata sulla rivista BMJ Quality & Safety e condotta alla Chinese Academy of Medical Sciences & Peking Union Medical College a Pechino.
Gli anziani sono più colpiti, con il maggior aumento tra i 65 e i 69 anni. In media i danni sono più frequenti dove l'erogazione di assistenza sanitaria è maggiore, quindi nei paesi più ricchi e sviluppati.
La Francia è stato l'unico paese nella regione ad alto Sdi a invertire questa tendenza per tutte le fasce d'età, con il maggior calo dei casi tra i 50 e i 70 anni. Invece l'Italia ha mostrato un trend favorevole più pronunciato nelle fasce 0-20 anni, con una diminuzione di oltre il 5%, rappresentando il più rapido calo dei tassi di incidenza a livello globale. Tuttavia, l'incidenza si è concentrata nei gruppi di adulti over-50, con quasi nessuna riduzione nelle fasce 75-94 anni. A livello globale, i tassi di incidenza sono aumentati tra i 50 e i 94 anni, con l'aumento più marcato tra i 65 e i 69 anni, di circa il 2% all'anno. Ma nel 2019, i casi di eventi avversi tra i pazienti di età compresa tra 0 e 4 anni rappresentavano ancora oltre il 17,5% del totale.
Per quanto riguarda i tassi più elevati di danni ai pazienti tra le persone anziane, i ricercatori suggeriscono che i farmaci sono probabilmente la causa principale di questi danni, a causa di fattori fisiologici legati all'età che influenzano il metabolismo e l'eliminazione dei farmaci, il fatto di assumere contemporaneamente più terapie, le condizioni di salute coesistenti e i cali delle capacità cognitive e funzionali che comportano rischio di errori di assunzione.
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