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Il numero unico 112 mette a rischio le vite

Sanità pubblica Redazione DottNet | 23/06/2018 15:46

Balzanelli: Con lo smistamento delle telefonate si perde tempo prezioso nei soccorsi

Il tempo che passa tra una telefonata di soccorso e il momento in cui arriva un'ambulanza, rappresenta il discrimine stesso tra una vita salvata e una vita persa. In Italia, da quando sono entrate in funzione le Centrali di risposta con il numero unico 112, il tempo prezioso di intervento si è dilatato. Colpa dello smistamento delle chiamate e del passaggio da un operatore all'altro.  "L'Europa non ci ha chiesto di sostituire il numero di emergenza 118 con il 112, ma di affiancarlo. Invece l'Italia ha istituito il 112 eliminando gli altri numeri. Non solo, Bruxelles non ci ha neppure chiesto di spendere soldi pubblici per le costosissime Centrali uniche di risposta".

La denuncia arriva proprio dal presidente nazionale della Società italiana sistema 118 Mario Balzanelli. Che chiede per i cittadini italiani le stesse modalità del resto d'Europa: l'accesso diretto al Sistema di emergenza territoriale, cioè il nostro 118. E, con l'esperienza maturata dopo anni sul campo, racconta: "In caso di arresto cardiaco, che uccide circa 8 italiani all'ora, per ogni minuto che passa si perde mediamente il 10% di possibilità di ripristino della circolazione spontanea". E domanda: "Chi di noi è disponibile, per un solo minuto perso nelle operazioni di doppio passaggio tra 112 e 118, in quei momenti terrificanti, a cedere quel 10% di possibilità di tornare a vivere?". Il presidente del Sis 118 sottolinea poi che la direttiva comunitaria europea 91/396/Cee sancisce che il numero unico 112 per l'emergenza venga introdotto "parallelamente ad ogni altro numero nazionale esistente per tali chiamate".

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Un modello che ha il vantaggio di non comportare volumi di spesa particolarmente elevati, considerando che ciascun Paese dispone già di proprie reti nazionali di accesso telefonico per le emergenze, a cui rispondono direttamente i sistemi specifici. Balzanelli quindi chiede un confronto di tutte le istituzioni dei servizi di emergenza per una valutazione sui tempi di intervento da quando è in funzione il 112. E soprattutto sollecita con urgenza che il modello di emergenza torni ad essere quello di prima, cioè con la risposta diretta dell'operatore del 118. Intanto anche il Conapo sindacato dei Vigili del fuoco si unisce alla protesta contro il malfunzionamento del 112.

"Il numero unico così come è organizzato non va bene, fa perdere tempo prezioso a causa del doppio passaggio della telefonata e impedisce il coordinamento del soccorso negli scenari urgenti e complessi, anche con differenti efficienze da regione a regione.   Lo denunciamo da tempo ma le istituzioni non ci ascoltano", dice Antonio Brizzi, segretario generale del Conapo. E ancora: "I ministeri dell'Interno e della Salute devono urgentemente convocare un tavolo tecnico istituzionale per riorganizzare questo assurdo sistema basato su primi risponditori modello call center".

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