
Le persone che ne hanno elevati livelli nel sangue sono le più protette
Arma contro le infezioni e elisir per le ossa, la vitamina D protegge contro il tumore del colon-retto. O meglio, a fornire uno 'scudo protettivo' contro cancro più diffuso in Italia è averne nel sangue dosi superiori a quelle comunemente consigliate. A dare una risposta chiara su un tema già indagato in letteratura scientifica è uno studio internazionale nato dalla collaborazione di ricercatori europei, americani e asiatici, pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute.
Oltre ad esser disponibile sotto forma di integratori, la vitamina D è sintetizzata attraverso l'esposizione della pelle alla luce solare e in percentuali minori proviene dagli alimenti, come pesce, carne e cereali. Nota per il suo ruolo nel mantenimento della salute dell'osso, è stato già ipotizzato che possa ridurre il rischio di sviluppare tumori del colon retto attraverso diverse vie metaboliche implicate nella regolazione cellulare.
I ricercatori hanno analizzato 5.700 casi di tumore del colon-retto e 7.100 casi controllo, appartenenti a 17 coorti. Rispetto ai soggetti con concentrazioni di vitamina D circolanti ritenute adeguate per la salute dell'osso (tra 50 e 62 nmol/L), quelli con concentrazioni più basse hanno presentato un rischio maggiore del 31% di sviluppare questa neoplasia nel corso di un periodo di follow up di circa 5,5 anni. Quelli invece che presentano livelli ematici di vitamina D superiori (75-100 nmol/L) a quelli consigliati avevano un rischio inferiore del 27% di andare incontro a tumore del tratto colorettale. Protezione che si presentava però in modo più evidente nelle donne. Ciò suggerisce, conclude Sieri, che i livelli "raccomandati per la salute delle ossa potrebbero essere inferiori a quelle che sarebbero ottimali per la prevenzione del tumore del colon-retto".
fonte: Journal of the National Cancer Institute
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