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Ammissione a Medicina: aumentano le aspettative per i 67mila candidati

Professione Redazione DottNet | 31/07/2018 18:05

La Fimmg chiede più borse di studio per la medicina generale

Un posto ogni sei domande per medicina e odontoiatria, uno ogni 10 per veterinaria. E' questo il quadro della 'lotteria' delle prove per l'ammissione a numero chiuso per l'anno accademico 2018/2019, secondo i dati resi noti dal Miur, che ricorda come le iscrizioni si sono chiuse il 24 luglio, mentre le prove inizieranno dal 4 settembre.

Rispetto ai dati del 2017, le aspettative di entrata sono, naturalmente, decisamente migliori per i futuri medici e dentisti che hanno una situazione migliore (lo scorso anno c'era un posto per ogni 7 candidati circa) mentre l'accesso più difficile rimane quello per veterinaria, anche se con l'aumento dei posti a disposizione (che riguarda tutte le facoltà interessate dai test) si è passati da 12 a 10 candidati per ogni accesso. In totale sono 83.127 i candidati che hanno ultimato l'iscrizione ai test per l'ammissione ai corsi di laurea in medicina e odontoiatria, architettura e veterinaria.

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In 67.005 hanno presentato domanda per Medicina e Odontoiatria, erano 66.907 nel 2017 mentre sono 8.136 i candidati a Veterinaria (8.431 nel 2017). Per i test di Medicina in lingua inglese sono 7.660, l'anno scorso sono stati 7.021. Anche quest'anno sono previsti 60 quesiti cui i candidati dovranno rispondere in 100 minuti. I posti disponibili sono aumentati, come annunciato il 28 giugno.

Sono stati definiti 9.779 posti per Medicina (erano 9.100 lo scorso anno), 1.096 posti per Odontoiatria (erano 908 nel 2017), 759 per Veterinaria (erano 655).Il calendario delle prove per i corsi ad accesso programmato a livello nazionale è già stato fissato lo scorso febbraio.

Queste le date:

Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi Dentaria, 4 settembre;

Medicina Veterinaria, 5 settembre;

Professioni sanitarie, 12 settembre;

Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi Dentaria in lingua inglese, 13 settembre;

Scienze della formazione primaria,14 settembre;

Professioni sanitarie (laurea magistrale), 26 ottobre.

Nel caso di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Veterinaria la graduatoria di assegnazione dei posti è nazionale, la prova è uguale per tutti ed è predisposta dal Ministero. Per i corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie, invece, il test è predisposto dalle singole Università e la graduatoria è a livello locale. Mentre per quanto riguarda il test d'ingresso per il corso di laurea di Scienze della Formazione, il Ministero stabilisce la data della prova, i posti disponibili e alcune linee guida per la redazione dei quiz. Al resto pensano i singoli atenei.

La Fimmg chiede subito l'accordo per le borse in medicina generale

Subito un'intesa sull'aumento delle borse per la formazione in medicina generale per il triennio 2018-2021. Questo l'auspicio della Fimmg, Federazione italiana medici di medicina generale. "Non possiamo che dirci soddisfatti - commenta Silvestro Scotti, Segretario Generale Fimmg - per la proposta del ministero della Salute, nel Fondo sanitario nazionale 2018, di un aumento delle borse per la formazione in medicina generale per il triennio 2018-2021 che oggi è in discussione in Conferenza Stato-Regioni".

"Speriamo - aggiunge - che l'approdo in Conferenza Stato Regioni dell'iniziativa del ministro Giulia Grillo trovi una intesa su tale tema che mira a finanziare, con 40 milioni di euro, 860 borse di studio aggiuntive - prosegue Scotti - un'intesa necessaria non solo per le legittime aspettative di tanti giovani laureati, ma soprattutto per continuare a garantire l'assistenza, già oggi in carenza, di oltre 1,5 milioni di cittadini grazie alla preparazione in tre anni di altrettanti futuri medici di medicina generale".

"Un provvedimento non più procrastinabile" sottolinea, "perché pone le basi sulle quali si costruirà nei prossimi anni il diritto alla salute dei cittadini, che richiede un approccio di cure primarie e di prossimità visto l'aumento dell'invecchiamento e delle cronicità. E questo diritto non può essere rimesso a valutazioni discrezionali da parte di quelle Regioni, poche per fortuna, che vorrebbero dirottare altrove i fondi e che prospettano modellistiche contrattuali e di offerta assistenziale che loro stesse sanno irrealizzabili, come il passaggio alla dipendenza della medicina generale".

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