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Pensioni d'oro, i tagli ai medici vanno sotto i 4mila euro

Previdenza Redazione DottNet | 29/08/2018 17:16

La Cosmed denuncia lo sforamento della soglia minima a 3700 euro al mese

La questione pensioni d'oro tocca anche i medici: il provvedimento che porta la firma dal M5S e dall'attuale ministro del Lavoro Luigi Di Maio, con l'appoggio della Lega, avrebbe effetti sui pensionati medici ben più devastanti, come rivela la  Cosmed (associazione di dirigenti e medici pensionati). La soglia degli 80 mila euro lordi all'anno non equivale a 4.000 euro netti al mese, come in un primo tempo prospettato ma alla cifra di 4.000 - stando a quanto riporta l'associazione - vanno sottratte le addizionali comunali e regionali. Il nuovo tetto minimo - dunque - è fissato tra i 3.780 e i 3.922 euro netti per un totale di 13 mensilità.

Di conseguenza l'importo minimo delle pensioni d'oro interessate dal provvedimento  subirebbe un'ulteriore corsa al ribasso.

Secondo  Il Giornale la quota 3.700 euro (in realtà è 3.780, secondo i calcoli dell'associazione di dirigenti e medici in pensione) rappresenta una nuova soglia minima. In origine - ricorda l'articolo del quotidiano milanese - si partiva da 10.000 euro, si è poi passati a 5.000 euro, per poi scendere a 4.000 euro, prendendo come riferimento la cifra annuale di 80.000 euro. Tale importo però - fa notare la Cosmed - è da intendersi al lordo delle addizionali. Da qui l'abbassamento dell'asticella.

Fino a ieri i pensionati che percepiscono una pensione di poco inferiore ai 4.000 euro potevano considerarsi al riparo dal taglio del futuro provvedimento. Si ricorda che la misura di Di Maio va a colpire gli assegni previdenziali ingiustificati rispetto ai reali contributi versati.

Intanto Cesare Damiano (Partito democratico) ha invitato il Movimento 5 Stelle a prendere una posizione netta sul taglio alle cosiddette pensioni d'oro. Il parlamentare Pd denuncia la grande differenza tra le due proposte fin qui presentate dai grillini. Da una parte - sottolinea l'ex ministro del Lavoro - c'è Di Maio che pensa a un ricalcolo dei contributi, dall'altra parte Francesco D'Uva (co-firmatario della proposta di legge depositata in Senato a inizio agosto) che ipotizza un ricalcolo retroattivo dell'età

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