Nel 40% dei casi la diagnosi viene cambiata dal secondo esperto
La cosiddetta 'seconda opinione' di un medico può cambiare davvero il corso della malattia. Secondo uno studio condotto sulle pazienti con cancro al seno e pubblicato sulla rivista Annals of Surgical Oncology, il secondo esperto di solito cambia la diagnosi delle pazienti nel 43% dei casi. In particolare i ricercatori hanno analizzato l'effetto della seconda opinione data in centro oncologico di riferimento nazionale, dove a esprimersi erano esperti di più discipline insieme. In questo modo si è visto che la loro revisione cambiava la diagnosi delle pazienti che si presentavano per un secondo consulto in oltre il 40% dei casi. "La seconda opinione conta davvero nel cambiare diagnosi, e in molti casi può portare ad una terapia diversa - commenta Nancy DeMore, dell'università della Carolina del Sud, coordinatrice dello studio - Spero che il nostro lavoro spinga le pazienti a cercare una seconda opinione nei centri oncologici specializzati".
I ricercatori hanno analizzato le pazienti con tumore al seno che avevano ricevuto una diagnosi in un centro non di riferimento nazionale, e chi (70 donne) aveva avuto anche una seconda opinione in un centro di riferimento tra il 2015 e 2016, da un gruppo multidisciplinare di esperti. In quest'ultimo gruppo, sono state fatte 30 biopsie ulteriori per 25 pazienti, e identificato nuovi tumori in 16 di loro. Complessivamente quindi, il 22,8% delle 70 donne ha avuto un'ulteriore diagnosi di cancro (o nello stesso seno, o nell'altro seno o metastasi al linfonodo ascellare). Nella Carolina del Sud ci sono solo 3 centri medici universitari, e meno del 10% delle pazienti richiede una seconda opinione ad una di queste strutture. Molte temono di offendere il loro medico. "Ma è la tua salute - aggiunge Denise Garcia, prima autrice della ricerca - e si ha il diritto di ascoltare l'opinione di un'altra persona, che può anche confermare la tua terapia".
fonte: Annals of Surgical Oncology
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