
E' un ormone muscolare che agisce sui centri per il controllo della fame
I muscoli 'suggeriscono' un nuovo farmaco per trattare diabete e obesità. La scoperta arriva da un studio di giovani ricercatori italiani presentato al congresso dell'Associazione europea per lo studio del diabete (Easd), grazie ad un travel grant della Società Italiana di Diabetologia (Sid). La sostanza individuate si chiama irisina ed è una proteina prodotta dai muscoli dopo l'attività fisica. Di lei si sa già che stimola la trasformazione del grasso da bianco a bruno (che brucia energia e quindi calorie) e che controlla il metabolismo del glucosio, tanto da essere candidata a possibile terapia per diabete e obesità. Quello che non si sapeva però - e che invece lo studio presentato dall'Università di Bari ha scoperto - è che l'irisina agisce anche a livello dei centri ipotalamici che controllano fame e sazietà, promuovendo l'attivazione dei geni anoressigeni, cioè facendo sentire meno fame.
Un'azione preziosa, affermano I ricercatori, nell'ottica di una perdita di peso a lungo termine e un punto in più a favore del suo utilizzo nel trattamento del diabete di tipo 2, in particolare nei soggetti obesi.
fonte: ansa
Firmato accordo Società Farmacologia e EGUALIA per la formazione
I risultati dello studio hanno dimostrato chiaramente che il trattamento con indometacina era associato a un significativo miglioramento dei sintomi e dei livelli di saturazione dell'ossigeno
Invece dell'iniezione: allergologi, tanti vantaggi per pazienti
Presidente Forum Società Scientifiche: "Troppi 499 giorni"
Via libera da Aifa, riduce i sintomi intestinali senza l'uso di steroidi
Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi
Lo rivela la prima analisi globale sull'argomento pubblicata sulla rivista The Lancet e condotta dal Global Research on Antimicrobial Resistance (Gram) Project
La dose giornaliera del farmaco contro il diabete ha preservato la cognizione e ritardato il declino di alcuni tessuti
Commenti