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Ricciardi si dimette dall'Istituto Superiore di Sanità

Sanità pubblica Redazione DottNet | 20/12/2018 12:08

Medico e ricercatore, ha cambiato il volto dell'Istituto

Un'altra poltrona eccellente della Sanità italiana resta vuota. Il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) Walter Ricciardi ha convocato il consiglio di amministrazione dell'Istituto per informare che dal primo gennaio non sarà più presidente. Da giorni aveva inviato la lettera nella quale comunicava le sua decisione al ministro, fino ad arrivare alla formalizzazione pubblica. Il ministro della Salute Giulia Grillo ha accettato le dimissioni di Ricciardi affermando che ora parte la fase commissariale, "per assicurare l'ordinaria amministrazione". Si apre la strada per un bando pubblico di nomina per la guida dell'Istituto Superiore di Sanità, cosi' come per la nomina del presidente dell'Agenzia italiana del farmaco, ruolo rimasto vacante. Un'uscita, quella di Ricciardi, formalmente senza polemiche, con toni istituzioni e reciprocamente rispettosi, anche se erano note e profonde le divergenze di vedute su alcune questioni, prima fra tutte quella dei vaccini. 

Ricciardi aveva subito anche forti attacchi dalle frange no-vax, una posizione che gli aveva portato anche accuse di presunti conflitti di interesse. La poltrona vuota all'Istituto Superiore di Sanità si aggiunge a quella della presidenza dell'Aifa (l'agenzia italiana del farmaco), lasciata da Stefano Vella lo scorso agosto in seguito alla vicenda della Nave Diciotti, e a quelle del Consiglio Superiore di Sanità dopo le revoche degli incarichi agli esperti da parte del ministro. "Negli ultimi quattro anni e mezzo mi sono impegnato profondamente per il risanamento e il rilancio dell'Istituto Superiore di Sanità e oggi lascio un Ente di Ricerca solido dal punto di vista economico-finanziario, riorganizzato dal punto di vista gestionale, attivo e stimato sia a livello nazionale che internazionale per la qualità e quantità delle sue prestazioni, dove è stato creato un museo che rappresenta anche un luogo di memoria e di diffusione della cultura scientifica. Ritorno alle attività di ricerca, d'insegnamento e professionali con le quali penso di poter contribuire in modo produttivo allo sviluppo scientifico, economico e sociale del Paese", ha detto Ricciardi annunciando la sua decisione.

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Ai microfoni di 'Un giorno da pecora' su Radio Rai 1 il ministro Grillo ha spiegato che le dimissioni non avevano alcuno sfondo polemico nonostante, ha ammesso, ci fosse stato un "legittimo disaccordo con alcune posizioni del governo, ma questo non ha nulla a che fare con il suo ruolo, che di certo non fa politica, ma altro". La notizia della dimissioni ha fatto scattare un coro di attestati di stima nei confronti dell'uomo simbolo della sanità pubblica, molto conosciuto e apprezzato anche all'estero. Fra i molti a ringraziare Ricciardi per il lavoro svolto ci sono società scientifiche e mediche, l'ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin, i vertici di istituzioni come la sua Università Cattolica di Roma e il presidente e il direttore dell'Agenas, Luca Coletto e Francesco Bevere

Medico, ricercatore, ma anche l'artefice della riorganizzazione dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss), il più grande Istituto di sanità pubblica in Italia e in Europa. E' Walter Ricciardi, che ha rassegnato le dimissioni da presidente dell'Iss. Ricciardi da sempre e' stato strenuo difensore della vaccinazione da parte del servizio sanitario nazionale, portando avanti questa battaglia anche a fronte delle posizioni espresse dalle forze politiche dell'attuale Governo in merito all'opportunita' della reintroduzione dell'obbligo vaccinale, approvata dal parte del precedente ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Una differenza di vedute con l'attuale capo del dicastero con il quale il confronto e' rimasto comunque sempre a livello istituzionale

Ricciardi si e' dovuto pero' anche difendere da accuse di presunti conflitti di interesse da parte di aree no vax. E stato professore ordinario di Igiene e direttore della Scuola di specializzazione di Igiene e Medicina preventiva presso l'Università cattolica del Sacro Cuore di Roma fino ad agosto 2015, quando è stato nominato presidente dell'Iss dopo aver ricoperto la carica di commissario per lo stesso Istituto dal luglio 2014 al luglio 2015. E' stato anche membro del Consiglio superiore di sanità e presidente della sua sezione di sanità pubblica dal 2010 al 2014. Sempre nel 2015 è stato inoltre nominato direttore del Centre for Health Policy dell'Organizzazione mondiale della sanità, attivato presso l'Università cattolica di Roma. A giugno 2017 gli è stata conferita l'onorificenza di Commendatore della Repubblica Italiana con decreto del presidente della Repubblica e a novembre 2017 è stato designato quale rappresentante dell'Italia in seno al consiglio esecutivo dell'Organizzazione mondiale della sanità. Nel maggio 2018 Ricciardi è stato eletto presidente della Federazione Mondiale delle Associazioni di Salute Pubblica (WFPHA).

Ricciardi è stato anche l'artefice di una profonda riorganizzazione dell'Istituto, che ha portato l'Iss ad essere articolato in sei dipartimenti, 16 centri nazionali, due centri di riferimento ed un organismo notificato. L'obiettivo voluto da Ricciardi è stato quello di porre decisamente al centro dell'attività dell'Iss la ricerca scientifica. Da qui la creazione dei sei nuovi centri nazionali, tra i quali quello per le tecnologie innovative, per le dipendenze patologiche e per la telemedicina. Ma il restyling dell'Istituto ha anche puntato ad eliminare molti duplicati, tanto che i reparti dell'Iss sono passati da 123 a 50. Sono circa 12 mila l'anno gli interventi dell'Iss tra controlli, pareri e ispezioni. Oltre 30 milioni di euro il finanziamento per i progetti di ricerca scientifica nel 2017. Nel 2016 sono stati 119 i progetti internazionali gestiti dall'Iss. Ad oggi, sono 78 i brevetti dell'Istituto, di cui 53 con altri enti di ricerca.

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